Di tutti i mezzi espressivi la Polaroid rimane uno tra i miei preferiti. Per il modo in cui sfida l’era digitale, per come cattura l’istante, per quella sua resa non convenzionale, per il materiale vitale che sempre offre, raffinato ed espressivo, quasi tattile. Nostalgica e magica la sensazione di vedere una foto svilupparsi nelle proprie mani, mentre si svela lentamente alla luce.
Il risultato è questa sequenza: un punto non ben definito tra realtà e immaginazione dove tutto si svolge. Sono immagini intime e soggettive, che non hanno pretesa alcuna di verità, che non si affidano alla forma compiuta – non esattamente didascaliche di un vestito intendo – ma che vivono dell’energia dell’informe e dell’inafferrabile, in sintonia, mi è venuto da pensare, con l’astratta fluidità dei popeline di cotone ultraleggeri, uniti o mélange, che caratterizzano la nuova capsule collection P/E 19 firmata Lucio Costa.
Capi modellati da anime interne in micro rete di nylon e plissé a disegno geometrico. Che prendono la forma di top sospesi, a pannello, e di giacche con multi tasche che fungono da contenitore. E ancora blouson, abiti, gonne e pantaloni dalle forme ben delineate. A fare da corollario le body bags: accessori trasformabili e annodabili intorno al corpo.
Vi mescolo insieme le t-shirts vintage, quelle iconiche del brand come la T-Shit, che rimandano al mondo della moda degli anni Ottanta e Novanta quando, scrive Giusy Ferrè nella meravigliosa pubblicazione-tributo allo stilista SO LUCIO!, “non si esaltava fino all’ossessione la qualità, perché era data per ovvia, grandi gruppi del lusso non concentravano il pensiero e l’economia, le sfilate erano spettacoli riservati a un numero ristretto di invitati e non finivano in un battere di ciglia su Instagram e affini. Incontrarsi in un libro rappresenta l’emozione più intensa” continua evocando alla memoria Gli incontri im-possibili. “Significa condividere una suggestione che riporta momenti di entusiasmo, pensieri rivoluzionari, squarci nel tessuto delle abitudini e delle convenzioni.” Chissà se è poi così diverso, mi chiedo, incontrarsi in una Polaroid.
Lucio Costa, Ritratti, Polaroid tratte dal libro SO LUCIO!
Foto Nicoletta Subitoni
Abiti Lucio Costa collezione P/E 19 – web site – Facebook – Instagram
Calzature Diego Salerno
Location courtesy of Sergio Benetti Lanzerath