Daniela Dallavalle è un’artista – imprenditrice poliedrica che esprime la propria sensibilità attraverso molteplici manifestazioni creative: la moda, l’arte, l’interior design e l’homewear. Il suo variegato mondo parla un unico linguaggio, universalmente comprensibile, che nell’intento di vedere e scoprire il mondo svela tutta la sua ricchezza: è il linguaggio dell’amore.
Nata da madre tedesca e padre italiano, cresciuta in un contesto famigliare imprenditoriale e formatasi lavorando nel campo del tessile, è riuscita, fin dagli esordi nei primissimi anni Ottanta, a intraprendere un percorso coerente di crescita e sviluppo che l’ha portata nel 2015 all’inaugurazione della nuova sede, la “Baracca sul mare”, a Carpi (MO).
L’ho incontrata lo scorso 22 maggio in occasione del press day organizzato nello showroom di Milano, in Via Tortona 9, e non ho potuto non subire la fascinazione del suo universo così ricco di sfumature, della sua estetica vivida, vitale, che nella policromia esprime tutta la propria forza attrattiva.
Francesca Interlenghi: Oggi è un giorno importante perché fisicamente apri le porte di questo tuo eclettico spazio agli altri, all’altro, piena dell’entusiasmo e della forza che ti caratterizzano. Un momento di condivisione di valori e di bellezza.
Daniela Dallavalle: Potrei definire questo momento come un punto di partenza: per un nuovo giorno, un nuovo tratto di vita. Ogni mattina quando mi alzo è per me un enorme piacere affrontare un altro inizio, un nuovo pezzo di vita, con entusiasmo totale. Affrontare il ripetersi dei giorni che nel loro insieme formano l’esistenza. Oggi, in questo giorno particolare qui a Milano, il mio desiderio era quello di trasmettere e far vedere e far toccare il tanto che ho creato. Tutto parte da un grande amore per l’esistenza e, certo, un grande amore anche per la moda. Oltre che dal desiderio di poter esprimere la mia creatività mettendola a disposizione degli altri. Oggi è un punto di partenza.
Francesca: Tutta la tua vicenda creativa si fonda sul connubio indissolubile di moda e arte, e pare che tra le due non vi sia alcuna soluzione di continuità. La migliore tradizione sartoriale italiana, rinnovata e reinterpretata secondo canoni di contemporaneità, incontra la più libera delle espressioni artistiche. Il risultato è un costante divenire che si esprime in un gioco di luci, colori, elementi naturali e materici diversi.
Daniela: La passione per il vestire è una passione che ha origine lontane, nella mia infanzia, perché sono cresciuta in un ambiente in cui si parlava di moda e si vestivano i corpi. E’ qualcosa che mi sono presa con me, come fosse la valigia della vita. L’arte invece è per me scoperta di sé stessi, perché credo che ognuno possa essere artista se essere artista significa esprimere il proprio sentire. Sono sempre stata, fin da piccola, curiosa di scoprire la vita e la materia che compone la vita, ho osservato tantissimo e se osservi tanto e dentro di te conservi tutto ciò che provi, che vedi e che senti, arriva un momento in cui manifestarsi diventa un’urgenza insopprimibile. In modo istintivo e umile avvertivo la necessità di esprimere la mia arte, la mia creatività. All’inizio erano solo pochi frangenti: la notte quando dipingevo e di giorno quando tenevo la materia tra le mani e cominciavo a creare. Ma poi, siccome questo connubio tra la mia vita e la mia passione per la moda e il mio sentire e la mia arte mi rendeva così felice, quasi in estasi, ho deciso di mettere tutto a disposizione degli altri creando oggetti, vestiti, esseri, anime – perché per me la materia ha un’anima – con la volontà precisa di condividerli.
Francesca: Si percepisce, anche solo entrando in questo tuo spazio milanese, una voglia di vivere, un entusiasmo, un’energia feconda, che sono tutti così estremamente radicati in te. Una gioia contagiosa che si riversa, come un fiume in piena, nella creazione delle tue collezioni e investe con la stessa naturalezza tutto ciò che ti circonda. Un modo di stare al mondo più che un modo di fare moda.
Daniela: La mia energia altro non è che puro, sincero entusiasmo per la vita. Le sono attaccata e voglio usare bene il tempo che mi è stato messo a disposizione perché ho scoperto che il più grande regalo che io abbia mai ricevuto è stata l’esistenza stessa. Quindi ho pensato che il modo migliore per onorare queste due anime così geniali – mia madre e mio padre – che mi hanno dato la possibilità di esistere fosse far vedere loro che ero felice di questa vita. Ho iniziato dall’accettare me stessa con semplicità totale, lo si può vedere nella mia pittura in cui vi si trova spesso il punto. A significare: io sono, io esisto. Non serve nient’altro. Uso l’esistenza per raggiungere, per scoprire e non per cambiare quella che sono. Ecco da dove arriva la mia energia: si innesca dal vivere, dal provare, toccare, vedere, scoprire. Dal fatto di sentire più che dall’usare razionalmente il tempo, sentire con gli altri soprattutto, condividere. L’esistenza per me è vivere a braccia aperte, incontrare, è sinergia, è interazione.
Francesca: La linea total look Daniela Dallavalle è eclettica, pop, urban. Vive di accostamenti e libere associazioni, senza regole né limiti, senza tempo. Tratti grafici, lettering urbano, frasi poliglotte e simboli iconici sfuggono al foglio di carta per incontrarsi, rincorrersi e sovrapporsi in una nuova idea di cultura pop da indossare che ambisce a superare il concetto di tendenza, il diktat stagionale. Qual è la donna che indossa i tuoi abiti?
Daniela: E’ la donna che veste sé stessa e il proprio sentire. Creo tante anime, quindi tanti vestiti, perché vorrei che la donna che si avvicina alle mie collezioni scegliesse in base al proprio sentire. Ecco perché è così vario tutto ciò che faccio. Il mio è un mettermi a disposizione, chiaramente secondo la mia sensibilità e la mia creatività, però non voglio influenzare chi sceglie, voglio piuttosto offrire, perché amo la condivisione, lo scambio con le persone e tutto ciò che si muove intorno a noi. In quest’ottica ho aperto il mio armadio per gli altri, perché per me è molto importante che ognuno ascolti sé stesso, scavi dentro di sé per scoprirsi, potendo così scegliere dall’armadio ciò che lo fa star bene. Un armadio, il mio, che inevitabilmente continua ad ingrandirsi! Inoltre penso che vestire un corpo debba essere un gioco e la prima regola di questo gioco non può che essere il rispetto per sé stessi, per la propria persona, per quello che si è. L’atto del vestirsi non deve essere determinato a priori da qualche regola, da quello che da qualche parte si legge. Ogni capo che io creo, ogni pezzo che propongo, ha un valore assoluto per quello che è, non per quello che stabiliscono le tendenze stagionali. E allora il mio compito diventa mettere a disposizione tanti elementi con i quali è possibile giocare perché io credo che la cosa più bella sia sentirsi bene e questo lo si può fare solo scegliendo ciò che veramente ci appartiene.
Desidero ringraziare per la cortese intervista Daniela Dallavalle – web site – Facebook – Instagram
Foto di Nicoletta Subitoni