Sino a 20 novembre, la Loom Gallery di Milano presenta la prima personale dedicata a William Wegman (1943, Holyoke, Massachusetts), artista multimediale attivo a partire dalla fine degli anni Sessanta con fotografia, video, pittura e disegno. Il progetto espositivo, che propone una panoramica del suo lavoro, mette insieme alcune opere concettuali degli esordi e una selezione delle Polaroid 20×24 realizzate con i suoi cani Weimaraner, grazie alle quali è diventato noto a livello internazionale.
Trasferitosi nell’autunno del 1970 nel sud della California, dove insegnò per un anno al California State College di Long Beach, Wegman beneficiò di quell’epicentro creativo e venne riconosciuto sin da subito dalla critica, tanto che il Los Angeles County Museum of Art nel 1973 gli dedicò una retrospettiva. Ma già precedentemente il suo lavoro era stato incluso in mostre fondamentali come “When Attitudes Become Form”, alla Kunsthalle Bern nel 1969 e “Documenta V” a Kassel nel 1972.
L’artista ha sviluppato nel tempo la sua ricerca abbinando ad un uso minimalista della performance l’immediatezza low-tech del video, sempre caratterizzando il suo linguaggio con uno humor apparentemente svagato e assurdo, al punto che negli anni Ottanta sono proprio i suoi Weimaraner a diventare i protagonisti dei suoi film impersonando ruoli diversi. Il primo di loro, a cui aveva dato il nome di Man Ray, si conquista la fama nel mondo dell’arte non solo per la sua accattivante e impassibile presenza, ma anche per il ruolo centrale che riveste nel lavoro dell’artista. Dopo la sua morte, nel 1986 fa il suo ingresso nella scena un nuovo cane, Fay Ray, con il quale l’autore inizia un’altra fruttuosa collaborazione segnata dall’uso estensivo della fotocamera Polaroid 20×24. Con la nascita della cucciolata di Fay, nel 1989, i soggetti ritratti aumentano fino a includere Battina, Crooky e Chundo e, più tardi, anche la loro prole.
Artista eclettico e polivalente, Wegman attualmente vive tra New York e il Maine dove continua a dipingere, disegnare, realizzare video e scattare fotografie al suo cane Flo. Nell’arco della lunga carriera ha prodotto opere video per il celebre show americano Saturday Night Live e per l’emittente televisiva Nickelodeon; il suo film The Hardly Boys è stato proiettato al Sundance Film Festival; ma ha anche realizzato una campagna di moda per il brand di abbigliamento Acne e copertine per numerose riviste tra cui The New Yorker, Wallpaper e, più recentemente, French Vogue. È apparso al The Tonight Show sia con Johnny Carson che con Jay Leno, al David Letterman Show e al Colbert Report. Recenti mostre museali includono “Before/On/After: William Wegman and California Conceptualism” al Metropolitan Museum of Art di New York e “Being Human”, un’indagine su larga scala di oltre trent’anni di lavoro fotografico, che ha dato inizio ad un tour internazionale di quattro anni dopo l’apertura ai Rencontres d’Arles nell’estate del 2018.
Alcune sue opere saranno esposte nello stand della galleria in occasione della fiera di arte contemporanea di Torino Artissima (1-3 novembre 2024), insieme a quelle di Benjamin Jones, di Jonathan Monk in dialogo con Salvo, di Antoine Langenieux-Villard e Alexandra Barth.
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William Wegman, Installation view, Loom Gallery, Milan 2024, ph. by me.