BIZHAN BASSIRI PER LA PRIMA VOLTA A MILANO DA BUILDING GALLERY

Merita un approfondimento l’importante mostra che BUILDING Gallery dedica sino al 22 marzo 2025 a Bizhan Bassiri. A cura di Bruno Corà, questo è il primo progetto che l’artista italo-persiano realizza nella città di Milano ed è un’occasione unica per esplorare la poetica di un autore che, giunto alla sua maturità linguistica, conduce lo spettatore in un viaggio dentro i meandri della Creazione (da cui il titolo dell’esposizione). 

Nato a Teheran nel 1954, Bassiri si trasferisce a Roma nel 1975 e comincia ad esporre pochi anni dopo, nel 1981, sia in personali che collettive. Le sue opere, presenti in musei e collezioni private internazionali, hanno rappresentato nel 2017 il Padiglione iraniano alla 57ª Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia. Demiurgo di un universo magmatico – teorizzato nei testi Pensiero Magmatico (1984) e Manifesto del Pensiero Magmatico (1984-2023) – attraverso sculture, dipinti e disegni (la maggior parte dei lavori sono stati prodotti per l’occasione) l’artista crea una narrazione articolata, che si sviluppa su tre piani della galleria e che dà conto dei tòpoi della sua ricerca: l’incessante metamorfosi della materia, il tema della luce ricavata dall’opera, quello dell’imprevisto e l’ineludibile presenza testimone della cifra antropologica. 

Ogni ambiente è scandito da un preciso accento cromatico, a partire dal piano terra dove campeggia un intenso rosso carminio. Tappeto drammaturgico sul quale confluiscono gli Specchi Solari (2024), superfici in acciaio attraversate da abrasioni che sembrano schegge folgoranti e che trasmutano la natura dello specchio, da strumento riflettente a sorgente di luce. Squarci di un mondo in cui l’invisibile si fa sempre più presente e visibile. Appese alle pareti, a voler istituire un dialogo di mutua reciprocità, le Particelle della Tempesta (2024). Testimonianza dell’esperienza pittorico-plastica dell’artista, questi lavori sono realizzati con una tecnica particolare facendo macerare carta di quotidiani in vasche piene di acqua colorata con pigmenti naturali e l’aggiunta di colle. 

Installation view, Bizhan Bassiri. Creazione, BUILDING Gallery, Milano, Ph. Michele Alberto Sereni

Dal rosso al blu intenso (un pigmento blu oltremare mischiato con il nero), il passaggio dal piano terra al primo della galleria suggerisce un processo di attivazione della visione sull’opera.“Osservando nel buio, il buio Vedo”, spiega Bassiri. Come fossero custodi della fisicità magmatica dei quadri, accolgono il visitatore le Erme (2000-2024), teste di pietra lavica prelevata dal Vesuvio e montate su una base metallica tronco-piramidale, che evocano la morfologia dall’erma classica antica. Sentinelle dell’informe si potrebbe dire, custodi del cangiante Nello stessa stanza, quasi una mostra nella mostra, 120 disegni, Inchinato Pennino (2020), realizzati durante il primo lockdown, che ricompongono un microcosmo poetico animato da luci crepuscolari, buchi neri, tremolii della terra e bestie che si scatenano all’orizzonte.

Chiude il percorso espositivo, al secondo piano della galleria, il nero insistente: palcoscenico di un ideale esercito di Erme, di una scultura di bronzo lucido, di una circolare superficie pittorica scabrosa e di una singolare coppia di dadi dal titolo Dimora della sorte (2024). Collocati in una vetrina, posta su una base di acciaio, dentro una sorta di cratere cosparso di mercurio liquido, i due piccoli cubi hanno impressi sei punti su ognuna delle sei facce. Sono per l’artista i dadi della sorte, la possibilità di giocarsi il destino “a tu per tu” con la creazione, esperendo il coraggio di determinare una forma strappandola via dalla viscosa densità dell’amorfo. Dominando il Caos, ma rendendosi al contempo disponibili ad accogliere la spontaneità e l’imprevedibilità del processo creativo. 

Installation view, Bizhan Bassiri. Creazione, BUILDING Gallery, Milano, Ph. Michele Alberto Sereni

Cover story: Installation view, Bizhan Bassiri. Creazione, BUILDING Gallery, Milano, Ph. Michele Alberto Sereni

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