Proiettare la casa in un ipotetico ma prossimo futuro significa pensarla sostenibile, vuol dire accantonare i parametri costruttivi ai quali ci ha abituati l’edilizia tradizionale per favorire un cambio di paradigma che si ponga come obiettivo un vivere più armonico. Non solo finalizzato a recepire i dettami imposti dal protocollo di Kyoto in termini di contenimento dei consumi, perseguibili in architettura attraverso il miglior isolamento, la migliore efficienza degli impianti, l’ orientamento rispetto a tutti quelli che possono essere gli apporti di energia positiva all’interno di una abitazione. Di più, si tratta di mirare a un confort e un benessere che tutti dovremmo avere l’opportunità di sperimentare nel nostro abitare quotidiano. Questo riuscitissimo esempio di sostenibilità, sito in provincia di Treviso, è opera dell’architetto Giansilvio Girardi e del suo studio ITS Architettura dedito già da qualche anno alla realizzazione di soluzione abitative ecocompatibili in cui sostenibilità ambientale, funzionalità e bellezza architettonica diventano un tutt’uno imprescindibile. Un intervento che nasce innanzitutto dall’analisi del contesto nel quale viene realizzato. Una porzione di terreno situata sulla sommità di una collina, caratterizzata da una strada che la cinge a nord. Di qui l’idea di un’abitazione molto chiusa in quella direzione e cioè verso la strada, la parte meno di pregio dal punto di vista termico climatico. Ma con grandi superfici finestrate che la spalancano verso sud, verso il sole e la zona privata. La casa è come avvolgesse lo spazio privato, quello del portico esterno e della piscina, che è anche lo spazio vitale che conferisce pregio e qualità al vivere di tutti i giorni. Il giardino così diventa quasi il prolungamento esterno degli spazi interni di cucina, soggiorno e pranzo.
“Mi sono immaginato di creare una quota di riferimento, una quota zero potremo definirla, sopra la quale è stata realizzata tutta la parte di abitazione, in legno e con tutte le caratteristiche di sostenibilità, volutamente in intonaco bianco perché potesse differenziarsi. Al di sotto di questa quota zero, parzialmente interrata, c’è invece la parte dei servizi: il garage, i locali tecnici, la lavanderia e la taverna. Locali che volutamente sono stati collocati nella parte inferiore, nella struttura basamentale rivestita in pietra.”
Una soluzione in cui il legno, con il suo comportamento ottimale rispetto alle caratteristiche di isolamento, convive perfettamente con la domotica, la tecnologia più avanzata che permette di rilevare e gestire in tempo reale i consumi di energia, di garantire la sicurezza grazie a un sistema integrato di controllo di telecamere e di antifurto, di gestire tutta l’apparecchiatura elettrica di casa, perfino da remoto con un semplice smartphone. Una costruzione in classe A+, quasi autosuffciente dal punto di vista energetico, in cui la produzione di calore avviene mediante una pompa di calore e sonde geotermiche che sfruttano la temperatura costante del terreno a una profondità di 30-40 metri. E un innovativo sistema di pannelli solari per la produzione di acqua calda integrati e nascosti sotto il tetto in rame. Il tutto funzionale al vivere bene e in salute grazie anche a un sistema meccanizzato di ventilazione che permette di avere nei locali interni aria sempre pulita grazie a un costante ”lavaggio” degli ambienti proprio con l’aria.
“Si sta via via arrivando anche a una sostenibilità di tipo economico per questo genere di edilizia. Inizialmente i costi sono del 10-15% superiori a quelli dell’edilizia tradizionale col vantaggio però che nel tempo il contenimento dei costi di esercizio ammortizza la differenza di spesa iniziale. Senza contare che non si è più dipendenti dal punto di vista energetico da un monopolio del costo e che si può costruire una casa in legno di 500 mq come questa in meno di un anno.”
La maggior parte dell’edilizia del nostro Paese, tantissimi edifici pubblici e scuole, oltre ad avere dei costi di consumo esorbitanti produce, in termini di inquinamento, emissioni di C02 anche di 100 volte superiori un’abitazione sostenibile. Il passo importante che molte amministrazioni cominciano a intraprendere è quello dell’adeguamento del nostro patrimonio non più solo dal punto di vista sismico ma anche sotto il profilo energetico.
La sfida? Riuscire a coniugare al meglio sostenibilità e estetica
“E si può fare, basti pensare alla grande opera del MuSe (museo delle scienze di Trento) realizzata da Renzo Piano. Pregevole sotto il profilo architettonico e estetico, in grado di riqualificare l’ambiente circostante e meritevole del Certificato Gold ottenuto dal sistema di valutazione LEED per i suoi requisiti di sostenibilità ambientale. A riprova che il futuro va in quella direzione.”
Desidero ringraziare l’architetto Giansilvio Girardi www.itsarchitettura.it info@itsarchitettura.it
Foto di Oskar Da Riz www.dariz.com
Foto di Corrado Piccoli www.corradopiccoli.com
I proprietari Massimo Cocco e Roberta Bortolin e i loro bambini Carlo e Prisca