Una poetica che nasce dal silenzio. Inteso non come assenza di parola ma come limite estremo di essa. Perché le parole ci stimolano a cercare le cose ma non sono in grado di farcele conoscere e sentire. Circondati sempre e solo di parole rimane nient’altro che suono e rumore, di parole. Gli fa da contrappunto questo silenzio, la facoltà di vedere con la mente e con il cuore e restituire costruzioni armoniche fatte con la stoffa, fatte di completezza e bellezza, di movimenti ritmici e simmetrici orchestrati da Vale Orchid. Una personalità sensibile e eclettica che si nutre di musica, fotografia e di tutto ciò che è arte. E che suggerisce profumo di orchidea “Il profumo dell’orchidea/penetra come incenso/Le ali di una farfalla” (Matsuo Basho, 1644 – 1694). Molteplici stimoli che riversa nelle sue creazioni perché, dice, “io ho bisogno di conoscere, di sapere, la curiosità è alla base di qualsiasi cosa per me.”
“…Through The Silence” F/W 2016-17 è la sua prima capsule collection ispirata al Giappone delle geishe e dei samurai e alle arti orientali in generale, soprattutto alla poesia Haiku, i brevi componimenti nati nel XVII secolo. Da lei interamente realizzata, dal concept fino alla produzione, tutta fatta a mano con sapienza artigiana e dedizione di sarta.
“Mia madre era una sarta ed è stata lei a trasmettermi educazione, passione, amore. Io e lei ci somigliavamo molto, vivevamo in simbiosi, ecco perché tutto il mio lavoro è a lei dedicato. Dietro la progettazione di ogni singolo mio pezzo si annida l’amore per mia madre e l’amore per tutto.”
Sono costruzioni lineari che rispecchiano il rigore e l’essenza del Giappone, che rifuggono eccesso e elementi di disturbo. Costruzioni sempre in equilibrio tra quello che é e quello che deve essere. Niente in più, niente in meno. Il capospalla è un cappotto taglio kimono dalle linee dritte che non fanno alcuna concessione al superfluo. Poi due abiti: il primo a manica lunga, egg shape, lunghezza sotto il ginocchio. Il secondo con taglio a canotta e bordo asimmetrico. La gonna e il pantalone sono progettati invece con la stessa logica che caratterizza l’obi, la tipica fusciacca giapponese. E ancora mini e maxi pull in tessuto felpato e dalle costruzioni over size. Il colore nero permea tutta la collezione e si lascia sedurre appena un poco solo dal bianco e da alcuni sprazzi di rosso. Infine le collane, lavorate tutte a mano, realizzate in tessuto con giochi di altezze e misure differenti.
“La collana si è evoluta dalla forma del cerchio. Ho creato il cerchio come strumento per la ricerca di sé stessi, per trovarsi e non avere più paura. Dopo la morte di mia madre ho passato un periodo drammatico quindi il cerchio inizialmente era come una sorta di guinzaglio, un tenere, un non lasciarsi andare. Solo poi si è evoluto ed è diventato cerchio. Questa cosa mi ha aiutato a far uscire tutto ciò che io tenevo dentro e da quel momento è stato un susseguirsi di scoperte, di cose che non credevo nemmeno di saper fare e che invece, a poco a poco, sono diventate reali.”
C’è come la parte mancante di anima in questo lavoro. E quando la incontri la riconosci. E quando la indossi te ne riappropri. Ri-conoscendo, anche, la rugiada.
Afflitta da uno struggente dolore
Pianse lacrime amare
Sulle monete d’oro
Che presto sembreranno
Lucenti fiori di kerria
Coperti di rugiada
Bagnate dalle sue lacrime
Le monete scintillavano
(Takeshi Kitano, Dolls – 2002)
Desidero ringraziare pr la cortese intervista Vale Orchid www.valeorchid.com – info@valeorchid.com.
Disponibile presso Bottega Yooop, Shiro Kuroi e Slash Treviso.
Foto, Vale Orchid
Foto, Sandro Galati