Ne sono certa, tutto ha avuto origine da quei fiori, tutto ciò che accadde quel giorno. E ancora adesso, quando mi fermo a pensarci, ogni singolo frammento non fa che confermare inevitabilmente la mia intuizione.
In mezzo a quei fiori si è consumata la mia attesa. Mentre mi avvolgevo negli abiti di MIKRO Couture, nel tessuto Vichy sintetizzato in linee nette e poi sporcato con una macchia di caffè, simbolo del brand. In ricordo di una tradizione famigliare, il tempo del racconto e della condivisione con la propria madre, quel rito perpetuato alla stessa ora di ogni pomeriggio.
In mezzo a quei fiori si è consumata la mia attesa. Mentre cercavo riparo dentro il nero e le ampiezze, dentro volumi e larghezze.
Ma erano fiori artificiali. Perché in fondo l’uomo venera solo e soltanto sé stesso e si diletta nella creazione di mondi artificiali.
Abiti, MIKRO Couture FW/17-18 Collection
Orecchini, Aumorfia
Foto, Elisabetta Brian