Dal 10 febbraio al 7 aprile, Casa Orsini domestic art space presenta la prima personale in Italia di Edi Balla (1997, Tirana) dal titolo “RRUGË. Ricordi prefabbricati”. Il progetto espositivo, pensato appositamente per la casa-studio dell’architetto Carlo Orsini a Lodi, e da lui stesso curato, mette insieme dipinti, installazioni e video-installazioni, creando un vero e proprio itinerario che invita il visitatore ad approfondire le molteplici connessioni tra i concetti di memoria, luogo e identità.
Partendo dal territorio puro dell’infanzia e dalla rete di ricordi sfumati che esso evoca, Balla indaga, traducendoli in codici visivi, i temi della casa e della famiglia, elementi che imprimono tracce profonde nel senso di identità di ciascuno di noi, per arrivare infine alla persistenza di tratti che non possono essere scelti dal singolo come il nome, la famiglia, la nazionalità e l’aspetto fisico.
Il percorso prende avvio dalla video-installazione “Playhouse”, realizzata con unaselezione di casette per bambini abitate da esseri giocosi immaginari. L’opera rintraccia nel gioco uno strumento attraverso cui il bambino si rende architetto di un universo di fantasia, esplorando il modo in cui l’immaginazione infantile plasma la nostra percezione del mondo arrivando a riverberarsi anche in età adulta.
Si prosegue poi con l’installazione site-specific “Una mappa mentale”, che vede Balla espandere e articolare nello spazio la propria esperienza personale attraverso una selezione di 14i dipinti e oltre 500 schizzi su carta. L’itinerario trae origine dalle serie “Ricordi”, che l’artista realizza a seguito del proprio trasferimento repentino dall’Albania all’Italia e che coinvolge l’archivio di oggetti, documenti, mobili e attrezzature che hanno accompagnato la famiglia nel viaggio. La struttura, la cultura e le piccole tradizioni che animano il nucleo famigliare dell’artista sono organizzate in una vera e propria pianificazione spaziale, stratificati e sovrapposti in una diretta metafora all’ambiguità e alla delicatezza del ricordo. Dal susseguirsi di immagini, scritti e disegni emergono le planimetrie delle tre città di Shijak, Durres e Tirana, interrotte a tratti da aree vuote pensate per permettere al visitatore di attraversare l’opera in un continuo gioco di ostacoli e limitazioni. “Una mappa mentale” realizza una rappresentazione intima dell’esperienza personale dell’artista, dove al richiamo della memoria si intersecano elementi come la cultura, la classe sociale e i pregiudizi personali in una restituzione visiva del tessuto della propria esistenza.
La mostra, accompagnata dal volume “RRUGË”, si inserisce nell’orizzonte di sperimentazione che Casa Orsini ha inaugurato nel 2023 in occasione di Lodi Basèll, che aveva visto le porte della casa-studio dell’architetto Carlo Orsini aprirsi alla realizzazione del progetto di mostra “PEBBLE IN THE SKY”.
Cover story: Edi Balla, Playhouse, Conceptual Sheet, Shijak 2023