Un racconto gotico popolato della mia immagine che la fotografia trasforma in effige stabile e durevole, come fosse di pietra. Una visione antitetica alla perfezione e all’eterno in questa dialettica tra figura e ombra, apparizione e sparizione, che richiama al presente il tempo e lo spazio reali. Nello spazio di realtà l’imperfezione non è addomesticata dalla luce. Nello spazio di realtà l’abito non è solo ornamento e maschera del bello. Si spinge oltre il tradizionale linguaggio formale, conferisce nuove strutture, enfatizza le relazioni spaziali in una nuova geometria. Come in un viaggio a forma di cerchio. Come in un viaggio di scoperta.
Abiti, Agata Della Torre collezione A/I 2017-18
Calzature, MARIOS
Orecchini, Aumorfia
Fotografia, Elisabetta Brian