Si è inaugurata lo scorso 3 novembre a Torino la 23a edizione di Artissima, la Fiera Internazionale di Arte Contemporanea diretta per il quinto anno consecutivo da Sarah Cosulich. 193 gallerie provenienti da 34 Paesi per una manifestazione suddivisa in 7 sezioni di cui 3 (Back to the Future, Present Future e Per4m) dedicate ai grandi pionieri dell’arte contemporanea, ai talenti emergenti e alla performance. E un interessante progetto collaterale appositamente concepito dall’artista tedesco Thomas Bayrle per una sede inconsueta, l’Aeroporto di Torino, dove con una installazione site-specific l’artista trasformerà l’area ritiro bagagli in un sorprendente spazio espositivo.
Tra le gallerie presenti anche la Galleria Raffaella Cortese di Milano che, insieme alla Green Art Gallery di Dubai, espone nella sezione Present Future, dedicata ai talenti emergenti, una solo exhibition di Nazgol Ansarinia.
Nata a Teheran nel 1979, subito dopo la rivoluzione, si è formata a Londra dove ha conseguito il diploma presso il London College of Communication nel 2001 e poi a San Francisco dove ha conseguito nel 2003 un Master al California College of the Arts (CCA). Ritornata a Teheran ha deciso di sviluppare la sua indagine artistica prendendo in esame oggetti di uso comune ed esperienze tratte dalla quotidianità per metterli in relazione con il contesto socio-economico. La finalità ultima è quella di rivelarne gli elementi nascosti, rivelare così il funzionamento del sistema sociale prima separandone le componenti poi ri-assemblandole in maniera critica. L’avvento di una nuova classe sociale appartenente alla borghesia medio-alta sta, da un lato, letteralmente stravolgendo l’assetto architettonico della città e, dall’altro, non fa che evidenziare il profondo divario tra i redditi dei cittadini. Architettura e design diventano quindi strumenti di lettura e analisi dei mutamenti in corso e traducono in maniera poetica un sentimento di nostalgia che pare stia portando a una nuova identità e orgoglio nazionale. Teheran, dice l’artista stessa, è come un luogo imprigionato tra l’illusione del suo passato e la fantasia di un suo ipotetico futuro.
Ne è un evidente esempio la serie Pillars con la quale Nazgol Ansarinia guarda a quelle abitazioni di nuova costruzione decorate con colonne neoclassiche prive di qualunque funzione strutturale ma erette a sostegno dell’ostentazione, con il solo scopo di esibire sfarzo e ricchezza. Nella sezione mancante di ogni Pillar l’artista vi pone un articolo della costituzione iraniana legato all’economia. Nell’opera esposta, scritto in persiano, l’articolo 55 della Costituzione che tratta il delicato tema della trasparenza dei dati economici del Paese.
Membrane, opera del 2016, è una lunga striscia di carta modellata, la ricostruzione di un muro rimasto integro dopo una demolizione a Teheran. La superficie del muro è stata scanerizzata prima di essere ricreata in un modello 3D il quale poi a sua volta è stato tradotto in scultura. Si notano tracce di soffitto, di mattonelle, di tubature come fossero testimonianza di qualcosa che sta inevitabilmente cambiando, di qualcosa che non c’è più, che si è perso, della famiglia che ci viveva. Come fossero i fantasmi del bagno, della cucina, delle stanze ad abitare le rovine. Una critica che assume una forza ancora più dirompente perché delicata nella resa estetica eppure di grande impatto.
I disegni dell’artista, infine, non fanno che evidenziare la dicotomia tra l’intimità della sfera domestica e i cambiamenti convulsi che avvengono al di fuori di essa. Una denuncia dell’ostentazione pubblica della ricchezza, delle dimore di lusso, delle auto costose, dell’immenso arricchimento di pochi individui a dispetto della perdita di valori quali umiltà e modestia.
Con Yasmin Atassi, Direttore della Green Art Gallery di Dubai
Nella Main Section, che raccoglie le gallerie più rappresentative del panorama artistico mondiale, la Galleria Raffaella Cortese è presente con un lavoro del 2015 dell’artista Joan Jonas, le opere di Kiki Smith, Anna Maria Maiolino, Anna Mendieta, Francesco Arena con la scultura Passi, le fotografie di Franco Vimercati e i lavori di Michael Fliri, Marcello Maloberti, Roni Horn, Mathilde Rosier e Martha Rosler.
Joan Jonas
Kiki Smith
Anna Maria Maiolino
Ana Mendieta
Francesco Arena
Forte dell’inizio della nuova collaborazione, la galleria presenta per la prima volta ad Artissima anche il lavoro di Monica Bonvicini. Nata a Venezia nel 1965, formatasi presso la Hochschule der Künste di Berlino e al California Institute of the Arts, Valencia (California, USA) ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti tra cui, nel 1999, il Leone d’oro alla 48° Biennale d’Arte di Venezia. Considerata una delle più originali e autorevoli esponenti dell’arte contemporanea internazionale, Monica Bonvicini ha sviluppato la sua indagine artistica avvalendosi di diversi strumenti: sculture, video, installazioni, fotografie, con l’intento di mettere a nudo i rapporti di potere emergenti dagli scenari abitativi.
Esposti qui alcuni disegni realizzati con la tecnica della tempera e spray su carta montata su tela. Una serie che tratta il tema dei disastri atmosferici nella quale vengono rappresentati uragani, terremoti e frane. Una riflessione sulla debolezza delle costruzioni, sull’inquinamento delle falde acquifere, sui danni provocati dall’incuria dell’uomo che diventa egli stesso la causa di questi fenomeni che si stanno sempre più aggravando. In attesa della solo exhibition che la Galleria ospiterà prossimamente nei suoi spazi milanesi di Via Stradella.
Tutte le foto sono di Elisabetta Brian.
Ringrazio per la gentile collaborazione Nicla Calegari.
La Galleria Raffaella Cortese è presente ad Artissima, Oval, Lingotto Fiere, Torino dal 4 al 6 novembre 2016 – Main Section: hall Violet stand 9 – Present Future: hall PF stand 12 – www.galleriaraffaellacortese.com