Si intitola Cattedrali Urbane la personale che Galleria B4 di Bologna dedica alla visual artist, fotografa e graphic designer Anna Rosati. La mostra, curata da Azzurra Immediato e parte del circuito ART CITY Bologna 2021 promosso dal Comune di Bologna nell’ambito di Bologna Estate, si configura come un viaggio fotografico nello spazio urbano di Bologna «inteso come non luogo metaforico ove sono racchiusi elementi dall’identità sì definita da tradursi in tópoi concettuali, tali da poter essere ripensati, trasformati, ripetuti mantenendo il proprio valore di unicità e mostrando, piuttosto, le infinite possibilità di mutamento emblematico» scrive la Immediato il cui accurato testo critico accompagna le opere esposte. «Tuttavia, la Rosati agisce secondo i dettami di una ‘educazione sentimentale all’immagine’, nel cui ambito le prospettive, le visioni suggeriscono e si fondono per affezione che diviene ‘invenzione’ nell’istante epifanico di nuova fattura, di rigenerazione visuale.»
Una fotografia che non si interroga sul suo valore documentario, che non si limita alla registrazione del reale, ma che cerca un suo senso filosofico e vitale, una connessione con l’esperienza del pensiero e dell’esistenza. Muovendosi tra la vita e gli oggetti, tra gli sguardi e le architetture urbane con l’intento di un esercizio intellettuale, l’artista compie un atto mentale, ma anche emotivo, che coincide con l’ammirazione della realtà ma che trasporta l’attenzione dell’autore in un suo altrove. Le immagini sono infatti sintesi irreali che stimolano il destinatario a guardale, scrutarle, analizzarle, interpretarle. Opere aperte, polisemiche, visioni alternative all’indifferenza e alla neutralità del documento. Sovrapposizioni, ricostruzioni formali, interventi cromatici – trasformazioni generate dal lavoro di post-produzione – sono come veli immaginari che si posano sulle fotografie e che disfano i tracciati metropolitani, rendendoli al contempo presenti e assenti, lontani eppure vicini. Questi investimenti della fantasia, usati per riorganizzare o quanto meno ampliare il significato del reale, lo sospendono per inserirlo in un altro contesto di valori determinando così una molteplicità di sguardi e di visioni. Stupore e sorpresa che fanno superare le attese del conosciuto e allo stesso tempo ne stimolano la conoscenza.
«Cattedrali Urbane è un progetto di fotografia d’architettura?” Ci chiede, e si chiede, la Immediato. “No. È un progetto di urbanistica? Neppure. È certamente un progetto ampio, complesso e non ancora terminato, in continua evoluzione, che si definisce per capitoli, come un racconto, tra i quali troviamo UMBRAE, EST, LUX, PARS COSTRUENS, CODEX, argini o soglie di definizione in grado di trovare appiglio nella mappa visiva creata dalla Rosati negli anni. Ogni capitolo ha una storia da raccontare, delineata dal profilo architettonico e dalla sua plurima metamorfosi, sì da rendere ‘la Cattedrale’ non ultimo grado del deserto ma elemento vivo metropolitano.»
Un lavoro, quello di Rosati, che si manifesta nella sua duplicità di ordine e disordine. Da una parte un sistema di corpi considerati nei loro aspetti plastico/spaziali e dall’altra l’immaginazione di queste stesse entità fisiche. Da una parte le categorie dello stabile, del chiuso, del semplice e dall’altra il mondo visuale della mobilità, dell’apertura, della complessità. La sua indagine è il risultato di una forza creativa centrifuga che disperde la materia, i suoi vortici e grumi, e trasforma l’edificio nell’apparizione di un’entità, che ha presenza e riconoscibilità. E che per questo si fa individuo tra gli individui umani.
Anna Rosati | Cattedrali Urbane
21 aprile 2021 – 29 maggio 2021
GALLERIA B4, Via Vinazzetti 4/b, Bologna | martedì – sabato ore 17-20 (oppure su appuntamento)
A cura di Azzurra Immediato (info@azzurraimmediato.it) e catalogo disponibile in galleria
Anna Rosati è visual artist, fotografa e graphic designer. Professionista dal ‘79, collaboratrice per alcuni anni di Fulvio Roiter, si dedica a reportage pubblicati su riviste d’eccellenza. Viaggia in Europa, America Latina, Asia, Stati Uniti, documentando per alcuni anni importanti progetti di cooperazione internazionale in Kenya, Tanzania, Guatemala e Marocco a cui seguiranno pubblicazioni e mostre. Laureata in cinematografia al DAMS – UniBo, ha poi conseguito due titoli di Alta Formazione,‘Docente e Carcere’ ed ‘Educazione estetica per la fruizione delle Arti e del Museo’. Nel 2013 dà vita a ‘RI-prendere © progetti di arte e fotografia’, laboratori condotti nell’Istituto Penale Minorile Siciliani di Bologna e, successivamente, a Imola, nel Montecatone Rehabilitation Institute, da cui la pubblicazione di un prestigioso volume fotografico presentato ad ArteFiera 2018 patrocinato dall’Università di Bologna. Nella sua attività di docente si sofferma sulla multidisciplinarietà, unendo progetti di grafica che spaziano dalla storia dell’arte al legame tra filosofia, psicologia e fotografia. Si occupa di letture portfolio, laboratori di fotografia ed editoria. La sua ricerca fotografica, attenta ed appassionata, si focalizza su aspetti antropologici, sociali, concettuali. È stata pioniera del linguaggio iPhonography e mobile photo, nel 2017 Arcos – Museo di Arte Contemporanea Sannio di Benevento ha ospitato il suo progetto ‘Km 0 Bologna Londra’, con direzione artistica di Ferdinando Creta e cura scientifica di Azzurra Immediato, prima mostra istituzionale di soli scatti iPhone esposta in un Museo in Italia. Sue personali sono state ospitate in sedi prestigiose, fra cui San Giorgio in Poggiale, Palazzo d’Accursio e Palazzo Gnudi a Bologna / Palazzo Clerici a Milano / Palazzo della Signoria a Jesi / Arcos, Museo Arte Contemporanea Sannio di Benevento. È socia AIRF – Associazione Italiana Reporters Fotografi e cofondatrice di Associazione Donne Fotografe –Italian Women Photographers’ Association. È presente nel volume ‘Le donne fotografe, dalla nascita della fotografia ad oggi’, ed. Pendragon, Bologna 2017. Nel novembre 2020 espone alla GAM Galleria Arte Moderna di Torino, nell’ambito del progetto ‘Photo Action per Torino’, progetto di Guido Harari e Paolo Ranzani, catalogo a cura di Giovanna Calvenzi.