BAROLO FASHION SHOW

Al via il prossimo 8 giugno la terza edizione del Barolo Fashion Show: un vero e proprio festival che per tre giorni consecutivi sarà animato da sfilate, workshop, convegni, dibattiti, approfondimenti e spettacoli incentrati sui temi della moda, del design, della fotografia e della comunicazione.

Nella suggestiva cornice del borgo di Barolo, nella storica regione delle Langhe in Piemonte, le cui colline sono state elette Patrimonio mondiale Unesco, avrò l’onore di presentare sabato 9 giugno il Fashion Show, evento dedicato a una selezione di stilisti che sul palco porteranno le loro creazioni per introdurle oltre che agli spettatori anche a buyer, giornalisti di moda, addetti ai lavori e operatori del settore “made in Italy export”.

Sulla passerella di Piazza Castello Falletti sfileranno Matteo Thiela e Giuseppe Fata, Patrizia Sartorio e il giovane Dimitar Dradi e inoltre Elena Pignata, Monica Porcu, Stefania Portigliatti Pomeri, Manuela Gomez, Roberto Novarese, Patrizia Guccione, Milena Bonaccorso, Bruna Besso Pianetto, Federica Chiabotto, Sofia Alemani, in un sontuoso spettacolo creativo curato dalla Direttrice Artistica del Festival Marina Garau insieme alla co-direzione artistica del noto stilista e costumista teatrale e cinematografico Agostino Porchietto.

Una creazione del designer Matteo Thiela - Foto di Alberto Nidola

L’indomani, domenica 10 giugno, oltre a essere parte della giuria del Barolo Fashion Contest  un concorso per stilisti e designer emergenti under 35 provenienti da tutta Italia – sarò la relatrice, insieme con la fashion writer Silvia Scorcella, di un workshop dal titolo Fashion Intelligence, l’intelligenza della moda.

Muovendo dal contributo della psicologa specializzata in psicologia della moda Andrijana Popovic il workshop si propone di trattare il tema dell’intelligenza nella moda offrendone una visione dinamica e propulsiva in un contemporaneo in cui moda, psicologia, cultura visuale e arte sono diventati territori tra loro strettamente connessi.

La moda intesa come linguaggio dei sentimenti, come modo di stare nel mondo, come territorio in cui co-progettare l’architettura del Sè. E ancora: il rapporto tra moda e libertà di scelta e l’identità nella moda. Parlerò di quella moda consapevole, appassionata e attenta, diversa e lontana dalle “mode” e dalla non-cultura del prodotto usa e getta. Non stereotipo, non forma di imitazione acritica bensì progetto, realtà in divenire, intelligenza del gusto.

Concluderò infine, guidata dalla suggestiva visione di Florisa Sciannamea, con un intervento sulla camicia bianca di Gianfranco Ferrè rivisitata come valore nell’intelligenza della moda.

"Scomposta" Autunno Inverno 1994- 95 ph. Leonardo Salvini. Tratta da: La camicia bianca secondo me. Gianfranco Ferrè, catalogo a cura di Rita Airaghi - Skira Editore

“La camicia bianca può essere leggera e fluttuante, impeccabile e austera, sontuosa e avvolgente, stretta e attillata. Si solleva a incorniciare il volto. Forgia il corpo trasformandolo in una seconda pelle. Imbevuta di glamour e poesia, libertà ed impeto. La pudica camicia bianca rivela innumerevoli e variegate identità.” G. F. Ferrè

Dal canto suo Silvia Scorcella, giornalista di moda, consulente e curatrice di contenuti di tipo editoriale e oggi anche Responsabile della Comunicazione del White Show di Milano, interverrà sul tema della cultura “ritrovata” del prodotto: la cultura risvegliata-ravvivata-rifiorita del made in Italy.

La moda consapevole made in Italy proviene da una libertà di scelta durissima: e felice. È innanzitutto una presa di coscienza della propria identità, trasposta poi nella produzione moda: è una dichiarazione di libertà dal marketing puro, dall’ingombro finanziario dei colossi, dalla costrizione all’emigrazione nelle fashion cities. È una dichiarazione di difesa per la salvaguardia dell’italianità culturale e produttiva: dell’immenso valore della nostra storia, della nostra eccellenza, del fattore umano che ne è parte integrante.”

E ci guiderà in un vero e proprio percorso esperenziale che illustrerà l’amore moderno per la tradizione antica attraverso due case history: Quattromani, la Moda Contemporanea narra le Storie antiche della Sardegna e Gaetano Pollice, Made in Molise: le borse nuove, il tombolo senza tempo. E l’innovazione a difesa attiva della tradizione attraverso altri due casi: DIS-Design Italian Shoes, tradizione Made in Italy 4.0 e AVAVAV, design svedese, eccellenza rigorosamente italiana, vendita sostenibile futuribile.

DIS - Design Italian Shoes

Una tre giorni densa di appuntamenti che spazieranno dagli show alla didattica, dalle regole di bon ton di Luciano De Curtis alla fotografia sotto la guida di Simone Poletti, dal make up con Paolo Demaria alle performance di cucina e wine show.

Un banco di prova per me e un modo costruttivo per misurarmi con realtà altre perché nulla mi seduce di più che la condivisione di esperienze diverse e la loro traduzione in valore umano e professionale.

Barolo Fashion Show 8-9-10 giugno 2018 – web siteFacebookInstagram

Agenzia Magma – Marketing & Comunicazione Alba – Torino – website 

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