Un ventilatore fatto di piume di struzzo che oscilla, dolcemente e lentamente, con movimento silenzioso. Una gaming console realizzata in marmo che attende che qualcuno vada a giocare con il suo joystick. Uno sgabello che rovesciato sotto sopra si spoglia della sua prerogativa funzionale per evocare le cime delle vette montagnose. E ancora, un cubo dentro il quale è cristallizzata la pioggia, delle lastre di acciaio su cui è impressa la fotografia e una seduta essenziale nella forma eppure complessa e ricercata nella struttura.
C’è, condensata in pochi suggestivi elementi, tutta l’armonia e la creatività dell’esperienza del vivere quotidiano a caratterizzare l’esposizione Basic Cell curata dallo Studio di Architettura Magda di Siena e presentata a Milano in Via Tortona 14 in occasione del FuoriSalone 2018 dal 17 al 22 aprile.
“Giunta quest’anno alla seconda edizione, Basic Cell continua a concentrarsi sui trend dell’abitare analizzando la questione degli interni in parallelo a quella sociologica” spiega Magda di Siena. “Se è vero che la nostra contemporaneità si contraddistingue per l’incessante movimento è altrettanto vero che a questo movimento, a questa transitorietà, fa da contrappunto la necessità di un luogo accogliente e rilassante in cui poter tornare, una sorta di nido in cui gli oggetti sappiano favorire serenità e relax.”
Alla luce di queste considerazioni, tre sono state le linee guida per la scelta dei complementi presenti in mostra: oggetti ispirati all’intelligenza della natura, oggetti scelti per il loro carattere sensoriale e oggetti dedicati a ricevere, accudire e proteggere le persone che amiamo.
Nella sezione Inspired By Nature il gruppo di architetti cinesi legati all’arte e al design Crox International presenta la seduta – scultura WO-YOU. Un elemento che trae ispirazione dalla filosofia degli antichi letterati il cui modo di sperimentare la natura, di viaggiare, seppur immobili, con lo spirito guardando le montagne diventa anche fondamento estetico. Nel progetto di C.R. Lin i pilastri solidi e apparentemente pericolosi della montagna sono posizionati verso il basso così da consentire la possibilità di utilizzare questo oggetto come seduta. Ma, una volta capovolto, diventa una scultura che rimanda al tema della meditazione, del viaggio della mente, della scoperta interiore. Negli aculei che si ergono a mo’ di sommità spigolose, la profondità delle nuvole.
Nella sezione Sensoriality il designer Oliver Kessler, che da sempre combina il suo interesse per la tecnologia con quello per i materiali e la sostenibilità, presenta un innovativo sistema di ventilazione il cui nome hindi Punkah rimanda alla tradizione orientale: in origine una ventola portatile realizzata con foglie di Palmyra.
“A differenza dei sistemi di ventilazione tradizionali che si basano su un movimento rotatorio, i miei ventilatori si caratterizzano per un movimento oscillatorio avanti – indietro che, tecnicamente parlando, è molto difficile da ottenere. L’altra particolarità è l’assoluto silenzio che volevo e sono riuscito a conseguire grazie all’utilizzo di una tecnologia robotica che imita il movimento del pendolo ma lo addolcisce, lo rende più morbido. Ecco allora che lo spostamento dell’aria non risulta invasivo anzi, sembra quasi di tenere aperta una finestra e che da questa l’aria entri.”
Anche nella versione più lussuosa ed esclusiva in cui le pale sono ricoperte da piume di struzzo, Punkah The Solitarie Ostrich, il prodotto mantiene invariate le sue peculiarità tecnologiche riuscendo a combinarle con una ricercatezza estetica senza eguali a tal punto che labile rimane il confine tra oggetto d’arredo e opera d’arte.
Allo stesso modo Rain, il cubo di plexiglas all’interno del quale scorre l’acqua e che ha funzione di illuminazione, unisce il suono della pioggia a un design molto geometrico con lo stesso proposito di armonizzare natura e tecnica.
“Non c’era nulla che contenesse acqua e che mi piacesse in realtà, ecco perché ho deciso di progettare questo cubo dentro i cui piccoli tubi di plexiglas l’acqua, posta in un contenitore alla sommità e alimentata da una pompa elettrica, scorre imitando il rumore irregolare della pioggia quando scende dal cielo. Un suono molto bello e rilassante.”
Nella stessa sezione il designer indipendente Marco Iannicelli presenta A Maze: una gaming console di marmo che poggia su un supporto di quercia, un oggetto ludico senza alcuna specifica funzionalità che non sia appunto quella del gioco e dello svago. In realtà diversi concetti sottendono questo lavoro la cui forma accenna appena al Nintendo o alla Playstation; neo modernismo e digitalizzazione dialogano con un design classico, un materiale che rimanda all’antichità e un joystick che rende il gioco molto intuitivo e semplice, addirittura arcaico.
“Volevo realizzare un oggetto che non avesse funzione per non essere sottoposto alla pressione del dover creare qualcosa di utile a qualche scopo nella vita quotidiana. Allora mi è venuta questa idea, un labirinto costituito di sette anelli. Sette perché è un numero dai molteplici significati: sette sono i giorni della settimana per esempio ma sette sono anche gli elementi che la nostra memoria breve può ricordare contemporaneamente. E poi il joystick simbolo dell’interazione tra l’uomo e l’oggetto. Infine il marmo un materiale molto in uso adesso che ho scelto proprio per cavalcare un trend ed esprimere così i miei concetti. In questo senso sono stato meno punk-rock del solito!”
Conclude questo percorso sensoriale l’artista Barbara Pigazzi con le sue superfici materiche parti del progetto Oso Steel. La fotografia stampata su lastra di acciaio grazie all’utilizzo delle nanotecnologie trascende la sua funzione di decoro e diventa elemento d’arredo. Oggetto che comunica, ci somiglia, dice di noi.
Infine, nella sezione Affection, il sistema di sedute Cylinder Chair realizzato da Zatoo Design Studio, acronimo dei fondatori Martina Zappettino e Valerio Tunesi. Il duo creativo lavora nella direzione dell’essenza formale ponendosi come obiettivi chiarezza e semplicità, e la bellezza che ne consegue, tant’è che Archetipa Forma del Moderno definiscono loro stessi questa creazione proprio per l’essenzialità delle sue componenti. La ripetizione dell’elemento a sezione circolare, il cui libero utilizzo permette in qualche modo alla forma dell’oggetto di essere sempre modificabile, la rende versatile e funzionale. E i cuscini che rivestono i cilindri, intercambiabili e adatti sia agli ambienti interni che esterni, restituiscono una piacevole sensazione legata alla tattilità.
Il percorso della mostra stimola una riflessione sul concetto abitativo contemporaneo sempre più aperto e sfaccettato, sempre più bisognoso di comfort e qualità, sempre più esigente nei confronti degli oggetti perché giochino al gioco delle infinite prospettive. Quelle di ciascuno di noi.
Basic Cell, Via Tortona 14 Milano 17 | 22 Aprile 2018
Foto di Barbara Pigazzi
Io indosso Elle Venturini 2033 Collection
Rain by Oliver Kessler
WO-YOU by Crox International
A Maze by Marco Iannicelli
Oso Steel by Barbara Pigazzi
Cylinder Chair by Zatoo Design Studio