L’atto quotidiano del vestirsi diventa rivendicazione del proprio contesto identitario. La geometria elementare, le strutture modulari e seriali degli abiti di Maatroom incontrano il minimalismo estetico degli accessori di Souvenir d’Italie, il brand creato da Daniela Diletti.
Figlia di un artigiano dedito alla creazione di scarpe, Daniela trascorre la propria infanzia nella campagna marchigiana prima di trasferirsi a Viterbo per studiare Arte e poi al Politecnico di Torino per il corso di laurea in Architettura e Paesaggio. E’ durante il restauro di un affresco che uno schizzo di pittura le cade sulla scarpa e subito le ritornano alla mente la creatività e la lunga storia artigiana della sua famiglia. Un bagaglio culturale importante fatto di arte e tradizione, elementi che si mescolano e si fondono in oggetti di uso quotidiano, versatili e funzionali. Calzature e borse che nascono dalla contaminazione di stimoli e dalla collaborazione con architetti e scultori, pezzi unici realizzati in pelle pregiata che raccolgono i valori del passato e li traghettano nel futuro accondiscendendo le forme e il dinamismo delle nuove generazioni.
Insieme a me la visual artist Eleonora Manca, una presenza corporea densa di significati intrinseci. Il suo lavoro, che ruota intorno ai temi della metamorfosi e della memoria del corpo, ci ricorda che in una contemporaneità fatta di troppo fare e troppo poco sentire essere sé stessi è fondamentalmente un fenomeno corporeo. Il corpo non dimentica nulla. Il corpo vestito nemmeno. E diventa una narrazione identitaria cristallizzata nel momento dello scatto.
Abiti, Maatroom – web site – Facebook – Instagram
Scarpe e borse, Souvenir d’Italie – web site – Facebook – Instagram
Performer, Eleonora Manca – web site – Facebook – Instagram
Foto, Elisabetta Brian