CAMILLA GURGONE. TRA REALTÀ E FINZIONE

Si intitola “L’Intelligenza Artificiale vista dall’alto” l’evento organizzato dal Team di Luca Grechi, Private Wealth Advisor di Fideuram, in programma martedì 24 settembre dalle ore 18.45 presso Terrazza Martini Milano (Piazza Diaz, 7). L’iniziativa, che si inserisce tra quelle organizzate dal Team per promuovere la propria attività sul territorio con l’obiettivo di stringere relazioni sinergiche con altre realtà, intende esplorare da diverse angolazioni un settore in grande espansione, che sta rapidamente diventando un elemento cruciale anche nelle strategie di investimento. 

Volendo approfondire il tema dell’Intelligenza Artificiale da una prospettiva artistica, ho invitato per l’occasione Irene Crocco, fondatrice della galleria Viasaterna di Milano, per presentare insieme il lavoro di Camilla Gurgone (Lucca, 1997). Artista multimediale, dopo aver conseguito la laurea in scultura alla RUFA, Rome University of Fine Arts di Roma, ha frequentato il biennio specialistico in Arti Visive e Studi Curatorali alla NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Dal 2022 fa parte del gruppo curatoriale e organizzativo di spazioSERRA (Milano) e del project space Omuamua (Milano) e dal 2023 svolge un tirocinio come assistente dell’artista Luca Vitone.

Con opere site-specific, installazioni a carattere partecipativo e performace, Gurgone indaga i confini che separano la realtà dalla finzione. Il suo lavoro insiste soprattutto sulla relazione con il pubblico, che diventa vero e proprio conduttore dell’opera secondo un processo di mimesis molto impattante. Full mime jobs (2019 – ongoing) sono una serie di progetti in cui l’artista impara un mestiere e lo incorpora nella sua pratica riproponendo allo spettatore, in contesto “altro”, il lavoro scelto, permettendogli così di immergersi in un ambiente quotidiano e familiare (la pizzeria, la gelateria, la macelleria ecc.), riconoscibile eppure al contempo irriconoscibile, giocando con il senso di spaesamento che si genera nella linea di confine che separa plausibile da assurdo. 

Camilla Gurgone, Full mime jobs, Butcher, 2019, © Camilla Gurgone, Courtesy Viasaterna

Questa mise-en-scène del reale diventa funzionale anche ad investigare il concetto di evasione della regola, nella misura in cui eluderla significa trovare l’alternativa più semplice. In questo ambito della sua ricerca si inscrive l’utilizzo dell’AI, strumento che, come tutti quelli tecnologici, illusoriamente semplifica la nostra vita. Perché se è vero che da un lato essa riduce il tempo che impieghiamo per svolgere determinate mansioni, dall’altro apre spazi affinché possiamo dedicarci ad ulteriori nuove attività, articolando in maniera sempre più complessa la nostra contemporaneità. Fedele al suo approccio relazionale, Gurgone ingaggia un dialogo di mutua reciprocità con un fictional character creato dall’AI, al quale racconta i sogni suoi o di altri, con lo scopo di tradurli in maniera nitida e chiara, cristallizzandoli in fermi immagine, sorta di diapositive che stampa su carta termica. La dialettica degli ossimori si rivela in tutte le sue molteplici sfaccettature: la memoria dell’onirico destinata nel tempo a dissolversi nel nulla, per le intrinseche caratteristiche del supporto cartaceo che la ospita; la facile incursione nello stereotipo, frutto dell’elaborazione di una macchina che, priva del fattore emotivo, declina in immagini il racconto dell’attività mentale che si svolge durante il sonno, attingendo dal repertorio vastissimo ma omologato del web.

L’inconscio non è fautore solo di sogni. Ci sono anche le poesie, che nascono spontaneamente, in maniera istintuale, spostando digitalmente le lettere dei nomi degli articoli scritte negli scontrini della spesa del supermercato dove l’artista ha effettuato i propri acquisti. Prendono così vita le opere in ceramica della serie Tachilalia (2018, ongoing), nome scientifico dato a un’alterazione del linguaggio caratterizzata da un parlato accelerato e agitato, che porta a “mangiarsi le parole”, senza finirle o a saltare le sillabe.

Gurgone, che è stata tra i protagonisti della collettiva Meccanica recentemente allestita a Viasaterna (aprile – giugno 2024) e che al Volvo Studio di Milano nello stesso periodo ha presentato la mostra Be Evanescent, è tra i vincitori, nel comparto Arti Visive, della seconda edizione di Nuovo Grand Tour. Grazie al progetto di residenza indetto dal MiC, che finanzia residenze per 50 giovani artisti e creativi italiani (nati dopo il 1° gennaio 1994) in 23 centri di residenza nell’intero territorio francese, l’artista potrà svolgerne una presso la Fondation Fiminco, Romainville (Ile-de-France). Suoi lavori saranno inoltre esposti nello stand della galleria Viasaterna in occasione della fiera d’arte contemporanea di Torino Artissima (1 – 3 novembre 2024).

Camilla Gurgone, Eataly TO, 2023, Glazed ceramic, photoceramic decal. 8 x 2 x 19 cm, private collection, © Camilla Gurgone, Courtesy Viasaterna

Cover story: Camilla Gurgone, Process to Shape the Imaginary n°4, 2024, barra porta comande in alluminio, stampa su rotoli di carta termica, cm 30×25 © Camilla Gurgone, courtesy Viasaterna

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L’Intelligenza Artificiale vista dall’alto

24 settembre 2024 ore 18.45  – Terrazza Martini Milano, Piazza Diaz 7

Intervengono:

Luca Grechi – Private Wealth Advisor Fideuram

Giovanni Briola e Riccardo Feggi – Studio Legale Briola 

Francesca Interlenghi – Autrice e Critica d’Arte

Irene Crocco – Owner Galleria Viasaterna

Camilla Gurgone – Artista 

Luigi Cerutti – CEO Società Editrice Allemandi

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