E’ uno spettacolo fisico, energico, a tratti muscoloso quello che danza sul palcoscenico del Teatro Litta di Milano in questi giorni. E’ Caos, nella sua versione remix, il manifesto della compagnia Quelli di Grock a suggellare l’unione importante con Fondazione Teatro Litta per le Arti e celebrare la nascita del nuovo polo per la cultura teatrale Manifatture Teatrali Milanesi (MTM). Uno spettacolo degli inizi degli anni ’90, che ha girato in lungo e largo tutta l’Italia e poi l’Europa, ed è arrivato perfino in Argentina nel suo girovagare per il mondo.“Eppure uno spettacolo sempre giovane, attuale” come racconta Valeria Cavalli, da 30 anni con la storica compagnia di Grock, “che non invecchia mai grazie a un sapiente uso dell’ironia finalizzato a raccontare il disagio dell’uomo di oggi, la follia nella quale tutti siamo immersi e nella quale continuiamo a muoverci per stare a galla.” Le azioni del quotidiano vengono reiterate fino all’esasperazione. Piangere, ridere, salutare, leggere il giornale, salire le scale, diventano piccoli affreschi di un quotidiano dal moto centrifugo in cui 7 bravissimi attori sempre in scena si muovono, muovendo loro stessi e una scenografia fatta di pochi elementi: porte, scale, sedie a delimitare un palco in cui la corsa è senza tregua.
“Questa versione remix vuole essere un regalo per le nuove generazioni di attori alle quali abbiamo consegnato, come fosse un dono, lo spettacolo per noi più prezioso, quello che ci ha fatto conoscere in tutto il mondo. Sono gli attori professionisti della nostra Scuola ad aver preso il testimone, loro che sono come dei figli per noi. E tra loro anche mio figlio che Caos lo aveva conosciuto all’età di 3 mesi, e fin da piccolo mi ha seguita in tournée e mi ha guardata mentre negli anni io non smettevo di rappresentarlo. Un passaggio generazionale non solo simbolico quindi.”
Il teatro di Antonio Syxty, che mutua le proprie origini dalla performance, incontra il teatro di Valeria Cavalli e Claudio Intropido, più avvezzo alla danza e alla pratica del mimo. E ne esce un dialogo, non un conflitto. Una associazione di idee, non un pensiero escludente. Una costellazione in cui due poetiche diverse eppure complementari ampliano gli orizzonti del cielo. Il cielo dell’arte.
“Si incontrano in questo progetto Manifatture Teatrali Milanesi (MTM) due famiglie storiche del teatro che hanno ben salde le radici nel tessuto culturale della città. Due poetiche diverse che abbiamo deciso di mantenere diverse perché il punto di equilibrio di questa associazione sta proprio nel riconoscimento dell’unicità dell’altro e nella sua complementarietà. Da un lato il nostro modo di fare teatro, più popolare se vuoi, proprio nel senso di pop direi, e dall’altro il teatro di Antonio Syxty, un teatro molto contemporaneo il suo, di cui sono stata spettatrice fin dagli esordi.”
Il teatro è arte, è creatività, è inventiva, ma è anche azienda e non è svilente del suo immenso valore ricordarlo. E’ un’azienda che ha bisogno di essere risanata per non rimanere impantanata nelle sabbie mobili di una drammatica congiuntura economica che marcia di pari passo con un altrettanto drammatico impoverimento culturale, sollecitato in parte dalla mancanza di riferimenti. Passa per l’unione, molto probabilmente, il migliorarne le condizioni. Ha bisogno di nuovi assetti, di realtà più aperte, l’intervento di consolidamento volto a ottimizzare i costi, contenere le spese, senza che mutuare termini dal gergo economico faccia venire meno il senso fondante dell’arte teatrale. Ecco perché Manifatture Teatrali Milanesi (MTM). Ecco perché una stagione a forma di costellazione. Ecco perché tre luoghi fisici: il Teatro Leonardo, il Teatro Litta e la Sala La Cavallerizza. Ecco perché un’offerta articolata, ben strutturata e trasversale che affianca ai soliti noti delle due rispettive compagnie alcuni debutti. A novembre, a cura di Valeria Cavalli e Claudio Intropido, La cura della menzogna, un monologo sul tema dell’omosessualità. E poi la Bottega del caffè, un classico rivisitato alla maniera di Grock, con un tema centrale importante: il gioco d’azzardo. Antonio Syxty dal canto suo debutterà con un testo di Robert Musil L’amica degli uomini importanti e con Identikit di una donna ispirato e dedicato all’opera cinematografica di Michelangelo Antonioni.
“In tutto questo progetto non ci siamo scordati delle nuove generazioni e un grande pensiero l’abbiamo rivolto proprio a loro, diventando una casa per le compagnie più giovani e indipendenti che troveranno qui un luogo stabile. Si chiamerà House of The Rising Sun questa sorta di contenitore aperto all’accoglienza. Ecco, noi stiamo ripetendo spesso la parola casa. Perché questa, in fondo, è una casa. Ed è importante.”
Che il Caos di questa nostra frenetica contemporaneità non ci impedisca di essere ogni giorno persone nuove. Non ci impedisca di uscire dal mattone di cristallo in cui sono ingabbiate le nostre azioni quotidiane. Dalla prossima stagione, nel ripetere il solito presente, potremo comunque farci persone nuove e più ricche nel tragitto che unirà 3 teatri, offrirà una grande varietà di spettacoli, regalerà una costellazione di magia.
Foto di Nils Rossi
Desidero ringraziare per la cortese intervista Valeria Cavalli al Teatro Litta di Milano (www.teatrolitta.it) con Caos (remix) fino al 11 luglio 2015.
Progetto e regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido. Con Simone Severgnini, Ludovico D’Agostino, Jacopo Fracasso, Andrea Lietti, Isabella Perego, Maria Cristina Stucchi, Marie-Rose Mayele. Coreografie Susanna Baccari, Valeria Cavalli. Scene e disegno luci Claudio Intropido. Consulenza musicale Gipo Gurrado.
Caos (remix), il trailer: www.youtube.com/watch?v=p2l8vr-CppU
Foto di scena Roberto Rognoni