Salvare il pianeta è un atto fondamentale per la sopravvivenza umana, ma il pianeta può salvarsi? E ha bisogno di noi per farlo? Muove da questi interrogativi la mostra che Prometeo Gallery Ida Psani dedica, sino al 23 giugno, a Edson Luli (Scutari, 1989) artista la cui pratica indaga il modo in cui le nostre percezioni ed esperienze sono modellate dal linguaggio e dalla cultura.
La personale «A Glimpse into the Future» a cura di Elsa Barbieri, riflette sull’impatto che l’estensione e il volume delle attività umane produce sulla natura e sul tentativo dell’uomo di controllarne gli effetti. L’artista trasforma lo spazio espositivo popolandolo con un nuovo corpus di lavori, che assurgono a prototipo del futuro.
Al piano superiore della galleria, con «A piece of sky for future generations», frammenti di cielo e nuvole si mescolano alle forme tipiche del gioco del Tetris. Dal soffitto sette tetramini sospendono nello spazio, come unica fonte di luce, mentre tre schermi monolitici mostrano altrettante avvincenti sfide del gioco. Il lavoro intitolato «Don’t blame yourself! It’s just a game» spiazza il fruitore dell’opera che, dopo aver giocato ed essersi illuso di poter prendere il controllo, resta come in balia di un interrogativo senza risposta: ma è il mondo ad averci giocato un brutto scherzo o siamo noi ad averlo fatto?
Al piano inferiore invece, la sabbia del deserto fa da sfondo alla luce di un’installazione di bottigliette d’acqua in plastica riciclate e illuminate a led. «Footsteps Toward The Future» è un’opera a carattere partecipativo, che esorta lo spettatore ad attraversarla lasciando la propria impronta: un marchio simile a quello che, schiacciandole, ciascuno di noi imprime alle bottiglie di plastica prima di gettarle. Un modo per ragionare sui molteplici significati dell’acqua e sulle questioni ad essa collegate, come l’acidificazione degli oceani o il ritiro dei ghiacciai.
Nel mezzo, a separare un ambiente dall’altro, una manifesta richiesta di Luli che con l’installazione «Now, 1.3.2020» guarda ai cambiamenti climatici e ambientali. Lo fa con una composizione di dieci stampe a getto d’inchiostro su carta cotone, che sembrano esortare il visitatore a un atteggiamento di maggiore consapevolezza.
Frammenti si diceva poc’anzi, proprio perché il nostro modo di pensare frammentato è la causa principale, almeno secondo l’artista, di questa società del cestinabile generalizzato nella quale viviamo. Scrive Barbieri nel testo critico che accompagna la mostra: «Prende forma l’elemento della contingenza, necessario alla definizione della libertà d’azione. Ma emerge anche quanto ogni punto di vista che guarda il mondo sia sottoposto esso stesso allo sguardo. Non si tratta solo di reversibilità, ma anche e soprattutto di agentività, che assume una centrale importanza a livello concettuale – sopra nella forma di game control, sotto secondo un ricalcolo del percorso. Essa trova corrispondenza formale nel costante e doppio registro – al limite tra luce e oscurità, vita e morte – da cui emerge, non casualmente, un’idea di frammentazione che è comune al gioco come al reale: sono diecimila anni che l’uomo si esercita a sfidare il circostante distruggendo e rimodellando, nel regno del concreto come in quello del ludico. A Glimpse into the Future invita a concentrarsi sulle sfide che ci attendono, per evitare di trovarci davanti a un futuro irriconoscibile».
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Edson Luli, A Glimpse into the Future
testo critico di Elsa Barbieri
Prometeo Gallery Ida Pisani | Milano, Via G. Ventura 6 – Via Massimiano
19 maggio – 23 giugno 2023