ERICA PUSCEDDU, UNA CASA SEMPLICE

Oggi è molto più facile che nel passato conoscere le architetture: si viaggia di più, si possono raggiungere agevolmente luoghi prima remoti, fioriscono le scuole di architettura e si pubblicano libri impeccabili, corredati da bellissime immagini, che forniscono dati su ogni aspetto del processo progettuale e delle fasi di realizzazione di un’opera.

Eppure, mai come in questo momento storico, la figura dell’architetto “tradizionale”, spesso tacciato di arbitrarietà, sembra mal adattarsi alle esigenze di quello che sempre più si configura come lo spazio liquido dell’abitare: fluido, cangiante e molteplice al pari dell’esperienza del vivere contemporaneo. Uno spazio la cui progettazione necessita di figure ibride con abilità trasversali, capaci, oltre che di competenze specifiche, anche di ascolto empatico, di gestire un sistema complesso di variabili ma anche di trovare soluzioni artistiche utilizzando elementi visivo/tattili, plastico/spaziali e decorativi.

Erica Pusceddu, Una casa semplice

«Sono nata e cresciuta in Brianza e mi sono laureata, nel 2010, in architettura al Politecnico di Milano. Una scelta che è venuta in maniera naturale: disegnavo molto bene, mi piaceva il disegno tecnico e architettura pareva che fosse proprio la mia strada. Sono stati cinque anni molto belli all’Università e poi, appena conseguita la laurea, ho subito iniziato a lavorare in uno studio di ingegneria e architettura. Sei anni formativi in cui ho fatto la gavetta e ho imparato molte cose ma, si sa, il mondo del lavoro non è mai come te lo aspetti. E allora ho deciso di seguire il mio istinto e mettermi in proprio, unendo le forze con un’altra donna. Dal 2016 gestisco in maniera autonoma la mia attività, contaminando vecchio e nuovo, la pregressa esperienza di architetto, a carattere più tradizionale, e i miei nuovi interessi.»

L’architettura è un’arte difficile perché il suo argomento è l’intero mondo dell’abitare, vale a dire il sistema di relazioni che l’uomo stabilisce con la terra: si tratta di legami profondi che hanno la stessa età dell’uomo. Ma allo stesso tempo l’architettura è facile perché in fondo ciascuna persona, in quanto abitante, è naturalmente architetto e interpreta e trasforma l’ambiente nel quale abita.

Erica Pusceddu, Una casa semplice

Consapevole di questa dualità, Erica si muove con la stessa disinvoltura tanto in esterno quanto in interno, sia fuori che dentro le mura domestiche, annullando quella distanza critica che spesso caratterizza chi si limita a imporre, anziché comporre, un progetto.

La cifra che sempre caratterizza le sue scelte è il coraggio della semplicità che, diceva bene Vico Magistretti, “è la cosa più complicata del mondo.” Una propensione – vera e propria filosofia di vita si potrebbe dire – per il decluttering (letteralmente eliminare ciò che ingombra): non si tratta semplicemente di eliminare gli oggetti superflui quanto piuttosto di una vera e propria attitudine orientata all’essenziale, una liberazione che apre al futuro e a nuove possibilità.

«Io in realtà ho sempre avuto una grande passione per gli interni e avrei sempre voluto occuparmene ma nello studio in cui avevo iniziato a lavorare non c’era mai spazio per andare oltre. E allo stesso tempo ho sempre avuto anche una grande passione per la fotografia, tanto che nel 2012 ho frequentato un corso, approfondendo proprio il tema dell’immagine in riferimento all’architettura. Poi, che dire, avvengono quegli incontri che nella vita sembrano predistinati. Nel mio costante percorso di formazione e crescita, ho scoperto l’home staging e subito ho pensato: ecco quello che voglio aggiungere alle mie competenze di architetto! Scenografare gli ambienti mi permette di lavorare gli interni con massima libertà e creatività mettendo a frutto anche le mie doti di fotografa. E allora la forma esterna, la forma interna e il decoro diventano un tutt’uno, angolazioni dello stesso sguardo e parti integranti della mia professione.»

Erica Pusceddu, Una casa semplice

Nata agli inizi degli anni Ottanta in America, dove oggi è una consolidata abitudine per venditori e agenti immobiliari, l’home staging è una pratica che si è diffusa in Italia a partire dal 2008 come tecnica di marketing atta alla valorizzazione immobiliare e utilizzata per beni da collocare sul mercato della vendita o dell’affitto. Si traduce in un allestimento, una vera e propria messa in scena della casa, che attraverso la valorizzazione degli spazi e l’utilizzo delle luci e dei colori ambisce a dare al potenziale acquirente la miglior percezione possibile degli ambienti.

«L’home staging, appreso durante un corso di formazione a Milano presso Karisma Home Staging, confluisce nel mio lavoro come se fosse una prosecuzione naturale di esso ed è una specie di volano per la mia attività di architetto. Agli interventi strutturali abbino quindi anche interventi di carattere decorativo ed estetico sempre tesi allo stesso obiettivo finale: la semplicità. Il mio brand Una Casa Semplice nasce proprio dalla mia predilezione per gli ambienti neutri, spazi abitativi contemporanei, versatili e funzionali, caratterizzati da un uso intelligente del colore. Ambienti che proprio questa tecnica, relativamente nuova, dell’home staging mi ha insegnato a esaltare, esaltandone al contempo l’accurata preparazione e la resa fotografica.»

Erica Pusceddu, Una casa semplice

Da tutte queste esperienze Erica ne ha tratto anche l’omonimo libro “Una Casa Semplice”: una specie di raccolta di tutto il suo sapere, un manuale incentrato sul decluttering che contiene una serie di consigli pratici e che applicato agli ambienti domestici li rende più spaziosi, leggeri e piacevoli da vivere.

«L’idea del libro è nata da sé, da una domanda che mi sono fatta dopo tanti allestimenti. Mi son detta: ma perché le persone non posso vivere così? Perché pensano a migliorare la loro casa solo adesso che devono venderla? Ecco allora un manuale pronto all’uso incentrato sul decluttering sia materiale, quello che concerne l’eliminazione degli oggetti fisici, ma anche mentale, quello che concerne cioè il modo di pensare e insegna a ragionare per sottrazione. Avendo voluto unire questi due ambiti, fornisco una serie di consigli pratici per non andare a sovraccaricare gli ambienti, lasciando per esempio le superfici libere così da poterle sfruttare per i propri hobbies o per giocare con i bambini. Non è un testo pensato per gli addetti ai lavori ma piuttosto per chi vuole capire come modificare gli spazi abitativi e viverli al meglio.»

Erica Pusceddu, Una casa semplice

C’è un’espressione inglese molto bella che si addice a Erica e che recita: empowered women empower women. La sua curiosità, la sua intraprendenza, la sua disponibilità ad accogliere le circostanze, specie quelle sfavorevoli, dell’esistenza, dispiegando le vele in funzione del vento che tira, la rendono un convincente esempio di imprenditoria al femminile. Una donna capace di essere generativa di idee. E di vita. E di legarle insieme con il filo del destino.

«Quando mi sono licenziata dal precedente lavoro ho scoperto di essere incinta, proprio pochi giorni dopo. Potevo rammaricarmene invece mi sono data da fare e ho iniziato a mettere le basi per quello che poi si è rivelato il mio futuro. Ho studiato, frequentato corsi, preparato tutto il materiale necessario a presentarmi e fatto di nuovo, e gradualmente, ingresso nel mondo del lavoro. Una Casa Semplice ha segnato l’inizio della mia nuova vita professionale. Rappresenta il coronamento dei miei desideri e dei miei sacrifici e mi ricorda che la trasformazione, per quanto faticosa, è la cosa più bella e gratificante della vita. Questo penso, guardando indietro alla mia carriera e guardando avanti al secondo figlio che tra poco nascerà.»

Erica Pusceddu, sitoFacebookInstagram

Comments are closed.