Luoghi impressi in una luce pallida, estenuata. Malinconia a mezza mattina. Aria del pomeriggio. Silenzio della sera. Telone di cielo grigio. Fluire di assenze e presenze. E un filo di parole stese che non bastano a contenere la vastità di una natura lasciata al suo destino di solitudine, la mite condanna di ogni giorno. A dare il senso della immensità degli orizzonti compresi tra cielo e mare, della successione ordinata di alberi, di tronchi riversi come derelitti, dei rivoli di sabbia, solo la spiccata vocazione per il fotografare.
Quella che Giancarlo Fabbi porta in mostra allo spazio MADE4ART di Milano, in una personale dal titolo NO-BODY a cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni, è una fotografia colta, raffinata e rigorosa che vive nell’istante scandito dall’immanenza. E trasforma i luoghi fisici in luoghi del pensiero, luoghi della memoria, luoghi dell’onirico.
L’esposizione sarà presente dal 18 settembre fino al 2 ottobre in una galleria che ambisce a realizzare progetti culturali in senso lato: dall’arte al design alla moda e a tutto ciò che concerne il Made in Italy. E che fa della ricerca fotografica il proprio mezzo di espressione privilegiato attraverso una proposta che non prescindendo mai da qualità e valore sa volgere uno sguardo anche a innovazione e sperimentazione.
Le opere in mostra sono state realizzate da Giancarlo Fabbi negli ultimi due anni lungo la foce del Po, un luogo di fervida suggestione in cui, attraverso le immagini, prendono forma il silenzio e i pensieri. E diventano la stessa cosa. Un linguaggio scarno e privo di effetti speciali, linguaggio dell’assenza che quando si fa presenza si trasforma in un palcoscenico sbilanciato in favore di una figura umana ritratta in disparte, in una sorta di vaghezza, una traccia che pare come risucchiata nel pozzo del tempo immobile. Immobile lei stessa. Lì dove il vuoto si fa pieno, lì dove principio e fine sono lo stesso, lì dove è la giuntura, lì alberga la fotografia di Giancarlo Fabbi.
E albergo, per gentile concessione, anche io. Immobile. Senza imprimermi su nulla.
“Non m’imprimo su nulla,
vivo come di lato,
all’ombra del mio corpo;
se mi scosto lo perdo,
non so più dove sono,
Io e me, che fatica.” (Sergio Zavoli, L’orlo delle cose)
“NO-BODY” la personale di Giancarlo Fabbi, con data di inaugurazione lunedì 18 settembre, resterà aperta al pubblico presso lo spazio MADE4ART di Milano fino al 2 ottobre 2017
Gli abiti che indosso appartengono alla collezione vintage Romeo Gigli dell’archivio Margherita Spatola