GIANLUCA PIROZZI, NOMI DI DONNA

Un rumore lieve nella prosa e nei passi di Monica e Stella e Nadia e Clara e tante altre. Nell’incedere ritmato delle parole che raccontano storie e battiti di cuore e di vita. Che dicono nomi che l’incessante labirinto del tempo non è riuscito a portarsi via. All’aurora, di giorno, al tramonto, di notte, ferve questa complessa, fluida, cosa che è la vita di una donna.

“Il progetto di narrazione è nato dal mio desiderio di poter raccontare alcuni momenti chiave della vita delle protagoniste. Immaginandole donne ho voluto cogliere la molteplicità delle risposte che le donne sono capaci di dare rispetto alla vita. Epifanie identitarie, definirei così le vicende narrate, momenti in cui la vita costringe a fare i conti con la propria identità. Perché tutti, in qualche modo, viviamo staccati da essa, ma poi, ad un certo punto, gli accadimenti esterni ci costringono a entrare in contatto con noi stessi, con la parte più autentica del nostro sentire.”

Nato a Napoli ma vissuto in giro per il mondo, a Roma, Bruxelles, Parigi, Bogotá, Mumbai, Gianluca Pirozzi, figlio di artisti, inizia a scrivere storie e illustrarle che è ancora bambino. Ed è la forma naturale dell’esprimersi, un modo di essere che si impone. Eppure all’arte si avvicina e si allontana, un rapporto di amore e odio, una passione che percorre un tragitto lungo di andata e di ritorno. E quando ritorna lo fa in forma di Storie Liquide, la prima raccolta di racconti del 2010 e poi Nell’altro, il romanzo che vede la pubblicazione nel 2012. Adesso la sua terza prova di scrittore: Nomi di donna, un racconto di racconti, tutti concatenati nell’arco di un giornata ideale, in cui ciascuna protagonista passa il testimone alla protagonista successiva che nasce dall’urgenza narrativa di quella precedente. Ritratti che dicono delle molte sfumature del mondo al femminile: l’amore e il dolore, il desiderio di libertà e gli istinti distruttivi, gli impulsi creativi e le menzogne.

“Direi che il tema centrale, il filo conduttore, è quello dell’assenza che fa parte della vita quanto la vita stessa. Queste epifanie identitarie mi servivano in fondo per parlare di assenza: quella da sé stessi, quella imposta dalla morte, dal passato o dal presente, l’assenza della maternità o quella dal proprio corpo, come Fabiana che non avendo mai riconosciuto il proprio femminile si riappropria della sua identità al termine di un lungo percorso di conoscenza.”

13 donne le cui vicende sono raccolte in una sorta di catalogo immaginario illustrato con delicatezza dalla mano sensibile di Clara Garesio, ceramista prestata per l’occasione a un disegno tratteggiato di soave, anticipatore ed evocativo delle emozioni che verranno leggendo.

“Il racconto al quale sono più affezionato? Forse quello di Louise, ma per ragioni strettamente personali, perché è stato scritto poco prima che nascesse Gaia. Un progetto di accudimento che io e il mio compagno Pablo abbiamo perseguito per lungo tempo e che poi si è concretizzato 3 anni fa con la paternità.”

Uno scritto che aiuta a ricomporre certe fratture dell’anima, quando essa trova consolazione in altrettanto certi avvallamenti che non le fanno vedere più il sole. Uno scritto, si legge nei ringraziamenti, dedicato a tutte le donne che hanno alimentato e che tutt’ora nutrono d’amore e d’affetto la vita dell’autore, infondendo coraggio, audacia e speranza all’essere uomo, rendendolo degno di questo nome.

Gianluca Pirozzi, NOMI DI DONNA, “romanzo di racconti”, ed. L’Erudita-G. Perrone (2016), illustrazioni di Clara Garesio.

 

Clara

Stella

Louise

Fabiana

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