Sembra uscita da una bottega rinascimentale la nuova collezione GPC creata dallo stilista Gian Piero Colombo per la stagione primavera/estate 2016. Sintesi perfetta della sua anima creativa. Antitesi, altrettanto perfetta, dell’ inconsistenza di pensiero e dell’assenza di contenuti che imperversano in questo nostro tempo presente. L’amore per l’arte, istintivo, opulento, sontuoso perfino, quando viene declinato nelle sue creazioni di moda pare come diluirsi per dare vita a forme attuali, linee nette ed essenziali, e sa forgiare quasi fosse scultura un prodotto equilibrato e armonico in tutte le sue parti. Il recupero della tradizione, la salvaguardia dei valori del passato, l’elogio del rammendo iniziato nella scorsa stagione prosegue anche in questa come volesse fungere da elemento di raccordo, di sutura quasi, tra passato e presente. E’ capace di coniugare orizzonti temporali distanti e di regalare poesia travestita da abito: contemporanea, trasversale, portabile. Gli stimoli culturali, tanti e variegati, convivono in perfetto equilibrio stabile e generano ibridazioni che raccontano una nuova storia di moda e di arte. La pittura del simbolista Dante Gabriel Rossetti abita nelle riproduzioni su seta delle sue donne. Le installazioni-ragnatela di Luoise Bourgeois vivono nei ricami in canovaccio effetto ragna-tela, tela-ragno su T-shirt, felpe, maglie e gilet, con intagli effetto origami fissati da imbastiture a mano. I doppiaggi in color écru, tinta tipica del filo per l’imbastitura, sanno dialogare con giubbini in nappa traforata doppiati in jersey e sovrapposti a gilet con le zip sulle spalle. Le citazioni dei tessuti di William Morris, fondatore di spicco dell’Art&Crafts, coesistono con pantaloni che si fermano sopra la caviglia e bermuda di cotone o di felpa con cavallo basso. Su tutto domina incontrastato il bianco nella molteplicità delle sue sfumature: quello ottico, quello gesso, il total white. Dando vita a una dimensione suggestiva di luce che segna la direzione di un percorso estetico, connubio di arte e moda, così estremamente attraente.
“Noi siamo stati discepoli delle bestie nelle arti più importanti: del ragno nel tessere e nel rammendare…”
Democrito
Gian Piero Colombo www.gpccolombo.it
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