Muove ancora dal tema del viaggio, coerentemente con la filosofia del brand Havana & co. lo stilista Gian Piero Colombo per questa stagione SS/17, prefissandosi come meta la Jamaica e raccontandola attraverso tre temi colori. Il colore pieno, quello declinato nei toni primari del giallo, blu e arancio che ha come leitmotiv il colibrì, stampato o ricamato sui vari capi e reinterpretato in maniera geometrica, quasi fosse un origami, con un gusto molto vicino a quello futurista. Un’altra parte della collezione prende invece ispirazione dal mondo militare e gioca con i verdi, i toni naturali e le sfumature della sabbia. E per concludere un’ultima parte, quella più rilassata si potrebbe dire, è costruita intorno alle tonalità del beige contaminato dal color ruggine, come fosse una sorta di neutro intenso.
Una collezione che va nella direzione della semplicità e di una sintesi che coinvolge tanto le linee quanto le disegnature dei tessuti. Il vichy come la riga prendono vita in connotazioni molto grafiche che si fanno addirittura elementari. Le vestibilità sono fluide, diventano perfino comode pur non rinunciando la giacca a un fit aderente al corpo. Il decoro assume un ruolo importante all’interno della collezione per cui nastri, bottoni, colli a listino, i dettagli tutti insomma, hanno una loro valenza, un loro carattere. E il capo spalla, che è uno dei fondamenti dell’azienda, viene rivisitato in chiave contemporanea: ecco allora la sovrapposizione del gubbino di jeans a quello tecnico, la giacca di maglia e una rilettura della divisa in chiave più moderna.
Da due stagioni l’azienda propone anche una collezione donna e una selezione più rappresentativa di capi è esposta in questa edizione di Pitti Immagine Uomo. Il tema trainante sono gli anni ’60, l’atmosfera della Saint-Tropez di quell’epoca, gli elementi floreali, la figura iconica di Brigitte Bardot stampata sulle t-shirts alla maniera di Andy Warhol. Una duplice volontà creativa alla base: da un lato modelli un po’ più tecnici, alla Lea Pericoli, che si rifanno agli anni ’60 ed evocano per esempio gli elementi del tennis, e dall’altro modelli un po’ più folk che si concretizzano in ampie e lunghe gonne stampate costruite con viscose che donano un effetto cascante, stampe assemblate in versione patchwork, pantaloni larghi e abiti che sembrano campi di margherite.
L’uomo e la donna Havana abitano, in questi giorni del Pitti, uno spazio volutamente d’impatto, vibrante di colori e di echi geometrici che evidenziano il rapporto profondo che lega lo stilista al mondo dell’arte e a quello dell’architettura. Una contaminazione di stimoli e linguaggi che è da sempre la sua caratterizzante cifra espressiva.