All’ultima edizione di Pitti Uomo nell’ambito del progetto “5 CURATORS/ ONE SPACE” realizzato da T-Michael, designer conosciuto per l’innovazione nelle sue creazioni bespoke, uno spazio dedicato anche al giovane stilista russo Ilya Varegin, fondatore del brand Infundibulum, curato in questa speciale occasione dal fashion insider Gerold Brenner.
Nato nel 1986 in Turkmenistan, Ilya cresce a Mosca e a partire dal 2008 inizia a creare costumi per il teatro, il cinema e i musei. Nel giugno 2014 si diploma con lode alla British Higher School of Art and Design e nello stesso anno fonda il suo brand di abbigliamento maschile.
La sua visione estetica si esprime in uno stile concettuale che è allo stesso tempo elegante e funzionale, uno stile il cui baricentro risiede nelle lavorazioni artigianali e nella scelta di tessuti pregiati. Le sue collezioni nascono sicuramente dall’esigenza di una rivisitazione degli elementi del passato ma non si tratta certo di nostalgia per un tempo ormai andato. Si tratta di riconoscere che è proprio il nostro passato a definire ciò che siamo oggi, nel presente, e che l’alta qualità ha il potere di durare nel tempo e oltre i momenti di crisi.
Francesca Interlenghi: Questa combinazione di intenti, a metà strada tra la tradizione dell’abbigliamento maschile russo e il concettualismo, ha immediatamente catturato la mia attenzione. Puoi raccontarmi qual è il pensiero che sta alla base tuo progetto?
Ilya Varegin: Ho fondato il mio brand tre anni e mezzo fa con il proposito di dare nuovo impulso all’abbigliamento maschile tradizionale russo. Quindi ho iniziato a creare abiti utilizzando antichi metodi di produzione e prestando particolare attenzione sia ai dettagli che ai materiali. La maggior parte dei tessuti vengono prodotti in esclusiva per Infundibulum in piccole fabbriche tessili che utilizzano telai risalenti agli anni Sessanta e che permettono di riprodurre stoffe storiche e tradizionali tessute e tinte a mano. Il brand utilizza cotone e lino realizzati e tinti a mano localmente e accessori come bottoni in osso, legno e madreperla.
Francesca: Qual è l’uomo che veste Infundibulum?
Ilya: Fin dagli inizi, appena ho iniziato a disegnare le mie collezioni, mi sono reso conto che in Russia praticamente nessuno indossava un tipo di abbigliamento concettuale. E così mi sono chiesto: cosa mi piacerebbe vedere per la strada? Non ho in mente uno specifico tipo di cliente, non seguo nessun’altra percorso che non sia quello di trovare concetti da trasformare in cose nuove, andando contro le convenzioni e dando forma al mio stile personale.
Francesca: Quali sono le tue fonti di ispirazione? E in che modo hai lavorato a questa collezione?
Ilya: Quello che cerco di fare con il mio lavoro è creare una nuova versione dell’abbigliamento maschile russo trovando in qualche modo un bilanciamento tra tradizione e innovazione. Per questo la mia più grande fonte di ispirazione è il passato. Mi piace dare nuova vita alle cose vecchie. Per esempio, guardando questo accessorio che ho creato in collaborazione con Drasvi Venn, specialista nella lavorazione della pelle, si può vedere come una attrezzatura da cavallo sia stata trasformata in una moderna borsa acquisendo così un nuovo inatteso valore. Credo che questo appoccio risulti particolarmente evidente nella mia ultima collezione (ndr A/I 2018-19) che presento qui a Pitti Uomo. L’ho intitolata Duel perché si rifà non solo alla tradizione russa ma anche perché prende ispirazione dall’abbigliamento utilizzato per i duelli. Abiti che giocano con le proporzioni e che richiamano alla memoria le armature.
Francesca: Potrei dire una predominante sartorialità strettamente connessa all’utilizzo di tessuti diversi…
Ilya: Le mie sono capsule collections in edizione limitata con una forte attrazione per il sartoriale. Il fatto a mano, l’ approccio lento alla moda, è l’elemento di maggior ricchezza delle collezioni e quello che conferisce loro valore. Con l’obiettivo di offrire al mio pubblico la miglior qualità possibile faccio una ricerca accurata per quel che riguarda i materiali. Solo indumenti naturali, sete pregiate, e questa volta anche un tessuto particolare usato negli anni Sessanta per la biancheria intima dei piloti russi. E’ servito molto tempo per trovarlo, tanta passione, ma alla fine ne è davvero valsa la pena!
Desidero ringraziare per la cortese intervista Ilya Varegin fondatore di Infundibulum – web site – Facebook – Instagram
Foto di Elisabetta Brian
INFUNDIBULUM, AN EVOLUTION OF TRADITION (English text)
On the occasion of the last edition of Pitti Uomo, T-Michael – the designer known for innovation in his bespoke creations – presented “5 CURATORS/ ONE SPACE” a showcase aiming to tap into the zeitgeist of contemporary style in fashion. I had the opportunity to meet the young and talented designer Ilya Varegin founder of Infundibulum one of the brands involved in this special project curated by the fashion insider Gerold Brenner.
Born in 1986 in Turkmenistan, Ilya grew up in Moscow (Russia) and since 2008 has created historical costumes for the theatre, cinema and museums. In June 2014, he graduated with honors from the British Higher School of Art and Design as a fashion designer and the same year he launched his menswear brand.
His aesthetic vision is reflected in a conceptual yet smart and practical style, never losing its artisan focus and the choice of the most refined fabrics. He creates his collections by revisiting and looking into the past, but it’s not about nostalgia: it is part of the inevitable conclusion that our past defines who we are in the present and also suggests that high quality lasts through time and crisis.
Francesca Interlenghi: This mix of intentions, halfway between traditional Russian menswear and conceptual menswear, has immediately gained my attention. Can you tell me what is the concept behind your project?
Ilya Varegin: I founded the brand three and a half years ago with the aim of giving a new life to traditional Russian menswear. In doing so, the brand recreates clothing using methods existed before mass production and pays lots of attention to materials and details. Most of the fabrics are created especially for Infundibulum in a small local manufacturer that uses weaving looms from the 1960s that allow historical, traditional hand weaved fabric constructions that are hand-dyed, to be reproduced. We use local hand weaved, hand-dyed cotton, linen fabrics and natural buttons made from wood, bone and mother-of-pearl.
Francesca: Which type of man wears Infundibulum?
Ilya: At the very beginning, when I started to create my collections, I realized that in Russia almost nobody was wearing conceptual menswear. So, I asked myself: what would I like to see on the streets? I don’t have the idea of a specific customer, I don’t follow any paths other than just finding concepts that I can turn into something new, breaking the rules and giving shape to my own style.
Francesca: What are your sources of inspiration? And how did you work at this collection?
Ilya: My work is about creating a new version of Russian menswear, finding some balance between tradition and innovation and that is the reason why I mainly take my inspiration from the past. I like giving old things a new purpose. For example, if you take a look at this piece I created in collaboration with Drasvi Venn leather craftshop you can see that a sort of horse equipment has been transformed into a modern bag showing its unexpected value. Referring to my latest collection (editor’s note: F/W 2018-19), this one that I am presenting at Pitti Uomo, I think this kind of approach is pretty evident. The collection is called Duel because the inspiration comes not only from Russian tradition but also from duel’s equipment. It flirts with proportions and plays with clothes that echo armor.
Francesca: A kind of pervasive tailoring involved with different fabrics I might say…
Ilya: My collections are always capsule and limited edition, deeply involved with the sartorial appeal. The handmade, slow approach is one of the richest elements in the collections and it adds value. In order to offer my public the best quality I can, I carry out an accurate research in terms of fabrics. I utilize only natural garments, exquisite silks, and this time also a special fabric used for the underwear worn by Russian pilots during the 60s. It took a lot of time and passion to discover it but it really was worth it!