Nata a New York nel 1936, una delle pioniere della video art e della performance, sperimentatrice instancabile che da sempre indaga le possibilità insite nella natura disciplinare dell’arte, Joan Jonas è tutt’oggi punto di riferimento per gli artisti delle generazioni più giovani.
E a Milano la Galleria Raffaella Cortese le ha dedicato una mostra per rendere omaggio al riconoscimento internazionale che questa artista ha ottenuto nell’ultimo periodo: dalla grande esposizione itinerante Light Time Tales alla installazione nel Padiglione degli Stati Uniti che ha rappresentato alla Biennale di Venezia dove ha ricevuto una speciale menzione.
Attiva con la sua arte fin dagli inizi degli anni ’60, Joan Jonas si pone al centro della scena artistica internazionale utilizzando il video come strumento multidisciplinare e di ricerca e dando così vita a un luogo in cui la performance e il lavoro concettuale sanno dialogare.
L’artista concentra la propria indagine sul tema della soggettività femminile in una ricerca complessa fatta di gesti, narrazione e immagini in movimento. Partendo da un uso critico e consapevole del mezzo tecnico, su cui si innestano azioni semplici e talvolta ripetitive, esplora la relazione tra la propria presenza fisica, la sequenza dei gesti e l’intensità della percezione. La progettazione delle sue installazioni diventa quindi strumento privilegiato per indagare i rapporti tra discipline diverse in un’ottica di compresenza e dialogo, forzando i limiti delle diverse componenti fino a ottenere un’efficace sintesi.
I suoi lavori più recenti pongono l’accento principalmente sulla fragilità della natura e il suo rapporto con la dimensione umana. Basti pensare a Reanimation, in parte ispirato agli scritti dell’autore islandese Halldòr Laxness, e They Come to Us without a Word presentato alla 56a Biennale di Venezia. Lavori che non intendono essere semplicemente descrittivi ma piuttosto ambiscono a narrare attraverso suggestioni e a evocare riflessioni attraverso i sensi.
Anche se l’idea del mio lavoro riguarda la questione di come il mondo stia così rapidamente e radicalmente cambiando, non analizzo il soggetto direttamente o in modo didattico. Piuttosto, le idee sono evocate poeticamente attraverso i suoni, le luci e l’accostamento di immagini di bambini, animali e paesaggi.
In mostra, fino al 27 febbraio, una serie di opere provenienti direttamente dall’installazione alla Biennale, 2 video inediti e una serie di disegni concepiti appositamente per lo spazio espositivo.
Joan Jonas, In the Trees alla Galleria Raffaella Cortese di Milano fino al 27 febbraio 2016.
Qui e in copertina: Joan Jonas, In the Trees, 2015 – Installation view at Galleria Raffaella Cortese, Milano – Photo Lorenzo Palmieri
Joan Jonas, In the Trees (detail), 2015 – Courtesy the artist and Galleria Raffaella Cortese, Milano – Photo: Lorenzo Palmieri
Joan Jonas, In the Trees (detail), 2015 – Courtesy the artist and Galleria Raffaella Cortese, Milano – Photo: Lorenzo Palmieri