Parlava un linguaggio nuovo, di frontiera, Lucio Costa. Eppure parlava sottovoce, in maniera discreta com’era suo costume. Animato da un amore torrenziale per il suo lavoro, ha attraversato la scena della moda rendendo labile e impalpabile il confine tra reale e poesia. Erano gli anni ’80, la moda in rapidissimo avvicinamento a una piena identità artistica, anni in cui le arti iniziavano a mescolarsi senza più pregiudizi. Il suo lavoro è certamente testimonianza di una memoria e di un ricordo, ma è al tempo stesso enunciazione di un evento: il presente assoluto.
Lo scorso 26 gennaio Milano Fashion Library, nell’ambito delle iniziative culturali di cui si fa promotrice come presentazioni di libri e nuovi magazine, workshop, seminari ed eventi, ha inaugurato la mostra fotografica dedicata allo stilista. Una sintesi del suo percorso personale e professionale realizzata attraverso le immagini più significative raccolte nel Libro Biografico SO LUCIO! e tratte dalle più importanti riviste di moda, dalle sfilate, dagli scatti fotografici delle sue proposte creative sviluppate tra il 1987, anno del suo debutto internazionale, e il 2012, anno della sua scomparsa.
Nel mezzo il tutto pieno del progettare e del fare la moda, un procedere essenziale che ha saputo canalizzare la creatività nel prodotto. Si legge infatti nelle sue interviste:
Le mie collezioni nascono da una mediazione tra la creatività, che rimane il fulcro del mio lavoro, e l’esigenza di completezza del prodotto.
Milano Fashion Library hub per il settore della creatività, punto di riferimento per gli addetti ai lavori, headquarter di diverse testate giornalistiche e da sempre impegnata nella promozione dell’editoria, contiene il più importante archivio storico di settore in Europa: un patrimonio cartaceo di 60.000 titoli italiani e esteri interamente dedicati alla moda, al tessile e all’abbigliamento, oltre a quaderni di tendenza, stampe e cataloghi dalla fine del 1800 ad oggi. E per il 2017 ha organizzato, tutti i giovedì del mese, una serie di incontri aperti al pubblico per far conoscere non solo le novità editoriali ma anche fotografi e illustratori, film e documentari inerenti il mondo della moda. Uno degli appuntamenti appena trascorsi aveva proprio a tema questo importante libro illustrato che è una narrazione intima e profonda del percorso di Lucio Costa e si espande in tutta la sua bellezza mentre prendono forma su carta le parole delle persone che lo hanno amato e stimato come Giusi Ferrè o Renata Molho tanto per dirne alcune.
In quello spazio suggestivo e denso di significati, ho inteso far convivere le immagini di ieri con alcune creazioni di oggi, quelle della collezione SS/17 realizzata da Roberto Pelizzoni, lo storico compagno di vita e professionale di Lucio Costa, nell’ambito del progetto di rilancio del brand.
Dentro i volumi rigidi e scultorei, i grovigli di jersey e chiffon, i tagli, le asimmetrie e le trasparenze, c’è una grammatica articolata che asciuga la forma e esalta i materiali. C’è soprattutto qualcosa di intoccabile capace di metabolizzare l’esteriorità di quanto osservato e l’interiorità dell’osservatore per farne un tutt’uno, un continuum illuminato dalla luce del passato.
“Hai presente quando in un film compare la scritta -fine del primo tempo- e tu non vedi l’ora che cominci il secondo? Per Lucio e me l’intervallo tra i due tempi è stato lungo e ci è sembrato che non avesse mai fine. Ma il film è ricominciato, e il secondo tempo appare avvincente ed incalzante come quello precedente, con tutti i suoi irrinunciabili protagonisti” (Roberto Pelizzoni – Milano, luglio 2016, tratto da SO LUCIO! )
Ph. Elisabetta Brian, Dress Lucio Costa SS/17 Collection
Ph. Elisabetta Brian, Dress Lucio Costa SS/17 Collection
Ph. Elisabetta Brian, Dress Lucio Costa SS/17 Collection
Courtesy of Lucio Costa
Courtesy of Lucio Costa
Milano Fashion Library, courtesy of Milano Fashion Library
Milano Fashion Library, Courtesy of Milano Fashion Library