Si intitola holds la prima personale di Niamh O’Malley (Co Mayo, 1975) che la galleria Artopia di Milano ospita sino al 22 maggio 2025. Dopo aver rappresentato l’Irlanda alla 59. Mostra Internazionale d’Arte di Venezia nel 2022, l’artista concepisce un progetto totalmente inedito, appositamente pensato per questa occasione, mettendo in relazione la sua produzione con il contesto espositivo: un ampio cortile racchiuso da una tipica casa di ringhiera milanese.
La mostra raccoglie sculture di nuova produzione, opere preesistenti e un lavoro video che gettano luce sulla pratica di O’Malley, a cominciare dall’enfasi sull’uso dei materiali. “Quando sono venuta a visitare la galleria – spiega l’autrice – ho sentito il desiderio di relazionarmi con una struttura così prominente e ho ragionato sulla scelta dei materiali concentrandomi su quelli che potessero trasmettere sensazioni tattili e che restituissero un certo senso di familiarità. Alcuni più leggeri, come il vetro, si combinano con altri più pesanti, come il legno di frassino e l’acciaio, creando composizioni inedite, che generano un dialogo di mutua reciprocità con l’ambiente”. Ma emerge anche il suo approccio minimale alla forma, che origina una serie di frammenti più che di enunciati scultorei e il desiderio di istituire un luogo di meditazione “in cui sia possibile prendersi una pausa dal caos che permea le nostre vite quotidiane”.

“Il termine holds viene qui utilizzato nella sua doppia valenza: sia come appoggio, nel senso di struttura che si sostiene ad un’altra struttura, ma anche come idea di supporto e abbraccio – spiega Giovanna Manzotti, che ha scritto il testo critico che accompagna la mostra. L’opera di Niamh ha la capacità di creare orizzonti che giocano con la costruzione di forme, con l’accostastamento di materiali e stratificazioni; molto spesso tutto ciò si genera in diretto dialogo con il contesto ospitante, proprio come qui. In tutte le sue opere è come se ci fossero delle germinazioni progressive, delle piccole cristallizzazioni che invitano a un’osservazione lenta e ravvicinata. Ma c’è anche un legame con l’elemento naturale, perché si tratta di forme organiche che evocano a loro volta contesti più domestici e intimi. Come nel caso delle tre composizioni di vetro all’interno di tre ripetute cornici metalliche (Held, arrangements, 2025 ndr), che mimano le finestre della galleria e ne assorbono la luce. Il vetro smerigliato impiegato per questi lavori richiama quello delle porte delle abitazioni irlandesi”.
Ritmicamente disseminate nell’ambiente, le opere creano una continua alternanza di spazi pieni e vuoti, di presenza e assenza, flirtando tanto con la dimensione intima dell’artista quanto con quella collettiva del pubblico. Una dualità esplicitata anche nel video muto a doppio canale Garden (2013), girato in un giardino recintato del centro di Dublino che evoca il cortile in cui si colloca Artopia. “L’esposizione è il tentativo di far convergere l’attenzione sia sui materiali che sullo spazio espositivo – chiosa l’artista – creando un luogo di riflessione, un momento di sospensione”.
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Cover story: Una veduta della mostra di Niamh O’Malley, holds, presso la galleria Artopia, Milano 27 marzo – 22 maggio 2025 (foto scattata da me)