LA PRIMA PAROLA È COESISTERE. Sleeping Stones #1

A partire dal 1 dicembre, /f urbä/ presenta il progetto di William Santoleri (Guardiagrele, 1971) dal titolo La prima parola è coesistere – Sleeping Stones #1. A cura di Simone Marsibilio, la mostra è la prima restituzione, nello spazio di progettazione situato a Guardiagrele, di un lavoro che l’artista multimediale compone da diversi anni instaurando un dialogo con la natura, con sé stesso e con i massi erratici. 

Dal 2021 Santoleri segue un suo preciso percorso. Come un viandante, l’artista cammina da un punto A ad un punto B e poi C e così via, rilasciando pensieri e prendendo informazioni da ciò che lo circonda. La sua pratica lo rende ripetitivo affinché ogni angolo che percorre non vanifichi la sua essenza, ma prenda vita. Da questo punto A, che è un luogo ben definito, parte un sentiero che si dirama in direzioni diverse segnate da massi erratici, che l’autore rende parte integrante del suo lavoro in tutte le sue derivazioni, trasformandoli in soggetti di un progetto e custodi stessi del loro essere opera d’arte. Lo studio si sviluppa intersecando tutti i sensi, amplificando il tracciato come fosse una carta topografica che assume, in questo contesto, un ruolo artistico e simbolico. Non è solo uno strumento per orientarsi, ma diventa un modo per visualizzare e riflettere sul percorso di coesistenza. Assume le sembianze di un cielo, una sorta di firmamento pieno di stelle, che hanno lo stesso valore dei punti di una mappa. Fungendo da riferimento per lo spettatore, questi segni lo accompagnano dentro il viaggio dell’artista, dove ogni passo rappresenta un pensiero, una parola, un senso.

I massi erratici sono Sleeping Stones, massi dormienti, anime che dormono, come li definisce l’artista. Si posano sulla terra trasportati dal tempo e dal movimento che la Terra ha assegnato loro facendoli approdare nel luogo di riposo assegnato dal fato. Con la loro presenza silenziosa e immutabile, scandiscono il percorso come unità di riferimento non solo geograficche, ma anche esistenziali. Diventano segni tangibili del dialogo tra il tempo geologico e l’esperienza umana, testimoni del movimento della Terra e della necessità di radicarsi in essa. Assumono il significato di punti di incontro tra passato e presente, tra natura e cultura, invitando chi cammina a vedere sé stesso come parte integrante di questo vasto quadro. 

“Coesistere amplifica il concetto di esistere, scrive il curatore. Significa non solo esistere all’interno di un contesto relazionale, ma farlo in armonia con le diverse entità, siano esse umane, animali, vegetali o persino inanimate, che condividono lo stesso ambiente. Coesistere implica riconoscere l’interdipendenza di queste relazioni, accettando che l’esistenza di ciascuno è profondamente influenzata e arricchita dalla presenza degli altri. In altre parole, coesistere va oltre il semplice essere.”

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/f urbä/

Via Tripio 145, Guardiagrele (Ch)

Opening: 01 Dicembre 2024 dalle ore 11:00 alle 20:00

Ingresso libero – Sabato e Domenica (altri giorni su appuntamento)

Tel. 3286959165 – fondazioneurbana@gmail.com

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