Linee dritte, ecco il segno che si innerva nel tessuto. E schiene asciutte. E buchi vuoti che percorrono i volumi essenziali. Superfici piane che divengono forme esse stesse. Su quelle forme il saliscendi bianco e nero degli interventi grafici e cromatici, e i dettagli e i nodi come grappoli che pendono. E oscillando rivelano non un esercizio di maniera ma una densa realtà materica.
Scomparso prematuramente nel 2012, Lucio Costa non ha permesso, in fondo, che gli dicessimo addio. Né a lui, né alla forza della sua visione innovativa, né alla inesauribile sua energia creativa e tanto meno alla sua eredità estetica e culturale raccolta oggi dall’uomo che con lui ha condiviso 30 anni di vita professionale e personale. Un sodalizio, quello con Roberto Pelizzoni, capace di varcare i limiti del contingente e rivivere nella Capsule Collection SS/17 presentata a Milano durante l’appena trascorsa fashion week con un evento che è stato anche l’occasione per celebrare la significativa e importante pubblicazione del libro SO LUCIO!
“Inaspettatamente nel 1982 incontro Lucio e ci innamoriamo follemente di un amore che nessuna tragica circostanza potrà mai scalfire. Io all’epoca lavoravo come art director in una agenzia pubblicitaria e in quegli anni meravigliosi scopro Lucio e il mondo della moda. Poco tempo dopo, nel 1987, inauguriamo la nostra prima società e lanciamo la prima collezione Lucio Costa. Da lì in poi, a quattro mani, abbiamo realizzato tutti i progetti insieme.”
La grande forza di queste costruzioni risiede nel bilanciamento armonico di linee, che tendono a una riduzione purista, e materiali, che per contro tendono a una espressione massimalista. Poesia ermetica contemporanea si potrebbe dire di questa sintesi costruita con versi dalla struttura elementare eppure non estranei alle illuminazioni liriche di tagli, asimmetrie, sovrapposizioni e sperimentazioni.
“Per questa occasione speciale di rilancio del brand, che avviene grazie al contratto triennale di licenza con l’azienda Bond Factory, ho preso alcuni dei nostri capi iconici realizzati negli anni e li ho mixati con alcuni altri ispirati al titolo del libro. Ricomincio con una collezione estiva, realizzata con un unico tessuto, un jersey meraviglioso con una mano particolare, priva di cuciture perché completamente termosaldata e con una sola espressione cromatica che si manifesta nel dualismo bianco – nero.”
Una storia di moda che riparte in un momento in cui imperante si avverte la necessità, tra gli addetti ai lavori e non, di tornare a espressioni stilistiche un po’ meno omologate. E che nella galassia di proposte non sempre distinguibili le une dalle altre sappia imporsi con forza, sappia cambiare le stesse proposizioni linguistiche, mutando così dall’apparenza alla concezione.
“Cosa significa moda oggi? Per me dovrebbe tornare a essere una necessità, un modo per esprimere la propria creatività. E dovrebbe essere qualcosa di durevole, com quando compri un oggetto di design e pensi che era bello 20 anni fa ed è bello ancora adesso, per la purezza estrema delle sue forme. Mi piacerebbe che molti più designer potessero muoversi ed esprimersi considerandosi esseri del proprio tempo e dotandosi di una certa etica. Io credo che tutti noi ci si possa sentire, in un certo senso, al pari degli artisti, investiti di una grande responsabilità: quella di creare abiti costosi che non possono perciò esimersi dall’avere un contenuto, una coerenza stilistica.
Scrive la giornalista e saggista Renata Molho, uno dei tanti contributors che ha dato il proprio apporto alla realizzazione del libro SO LUCIO!, che “più che interpretare il proprio tempo, Lucio Costa ha anticipato il nostro.”
Forse è per questo che alle misure rigide e segrete che tessono e disfano la vita sopravvivono ombre e forme che tessono la tela. Perché i ricordi non si perdano irrimediabilmente e incoraggino anzi a proseguire un percorso tracciato in maniera indelebile. Perché il presente, nell’armatura che trama e ordito gli costruisce intorno, si opponga. Anche all’imperfetto.
Desidero ringraziare per la corte intervista Roberto Pelizzoni, con me in copertina, Direttore Creativo del brand Lucio Costa – www.luciocosta.it – Instagram.
Foto, Silvia Morin
Make up, Gaetano Blasa
Location, EntrataLibera