Si potrebbe dire, prendendo a prestito le parole di Jonathan Safran Foer, che ogni cosa qui è illuminata dalla luce del passato. Dall’estro inventivo di quel precursore del tempo, del tempo della moda soprattutto, che è stato Lucio Costa. Lui che negli anni, e sempre, ci ha educati alla creatività facendo convogliare nei suoi abiti molteplici affluenti: la conoscenza e la cultura, la razionalità e l’immaginazione, la tesi e l’antitesi. Sgrammaticando il lessico del vestire per farne poesia nuova. Asimmetrie, trasformazioni, nodi, tagli sbiechi, pannelli, sovrapposizioni e borse che cingono il corpo in un abbraccio esclusivo e tenace.
Si potrebbe dire, citando lo stesso Lucio Costa, che:
Nuovo è fare le cose con passione, con amore, dare la gioia di vivere, un po’ di leggerezza.
Perché è così che prende vita e si sviluppa la capsule invernale 18-19 progettata dal direttore creativo del brand Roberto Pelizzoni. Con passione. Con l’amore di chi si attacca in maniera ostinata alla vita. E alla stoffa che quella vita stessa ha rappresentato e custodito. Ecco allora che accanto ai capi storici rivisitati in chiave contemporanea ci sono quelli nuovi che nascono, e non potrebbe essere altrimenti, sotto un unico codice identificativo: sovversivo, eversivo, destabilizzante. Una sineddoche che tutto comprende, che amplifica l’esperienza del vestire. E che tra le pieghe del bianco e del nero, del cammello e del peltro tesse le rime di una lirica prepotente e delicata al contempo.
Insieme, per naturale giustapposizione, gli occhiali Rigards by Ti Kwa. Un’estetica che si discosta da qualunque schematismo, frutto della combinazione di abilità artigiane e design innovativo. I materiali tradizionali, come il corno e l’argento, vengono utilizzati per telai realizzati e rifiniti interamente a mano con straordinaria attenzione utilizzando metodi di produzione antichi e combinando così virtù passate e sensibilità moderna.
Nei tuoi scritti, caro Lucio, dicevi di tessuti dalla mano secca e scattante. Di colori cacao, carbone e alga di mare. Di garze accoppiate. Di trasparenze e organza. Disegnavi a matita certe forme che ancora oggi, a distanza di anni, conservano immutata la loro forza visionaria. Ecco perché anche io, come quel poeta, ti dico che mi piace davvero tanto questo tuo vestito che mi spoglia così bene…
Que tu me plais dans cette robe
Qui te déshabille si bien,
Faisant jaillir ta gorge en globe,
Montrant tout nu ton bras païen!
(À une robe rose, Theòphile Gauthier)
Abiti, Lucio Costa FW/18-19 collection – web site – Facebook – Instagram
Occhiali, Rigards
Calzature, Diego Salerno
Foto, Nicoletta Subitoni