C’è un nocciolo indistruttibile di materia che è fatto di parole, parole scritte, e quando se ne legge una si sente sprigionarsi una reazione a catena che è difficile spiegare a chi non si addentra in questa mostra, tra pannelli fitti di scritte, sospesi in trasparenza, come fossero pagine di un libro che si svela lentamente davanti agli occhi dello spettatore invitandolo a libere associazioni di pensiero.
Incise e indelebili, sono le parole ad essere le protagoniste della terza personale dal titolo An American in the 21st Century che Galleria Raffaella Cortese dedica a Martha Rosler. L’artista americana nata a Brooklyn, New York nel 1943 con un linguaggio narrativo composto di video, fotografie, testi, installazioni e performance, fin dai primi anni Settanta indaga i temi della sicurezza nazionale, i mass media, la disinformazione, l’istruzione, la propaganda, la democrazia e il totalitarismo. Ed è proprio questa forma politica caratterizzata dalla soppressione delle garanzie di libertà e pluralismo proprie dello Stato di diritto il filo conduttore dei tre differenti lavori esposti nei rispettivi spazi della galleria.
In via Stradella 7, l’installazione Reading Hannah Arendt (Politically, for an American in the 21st Century), concepita nel 2006, è costituita da una raccolta di testi che Martha Rosler trae dagli scritti di Hannah Arendt, in particolare da “Le origini del totalitarismo” (1951). Filosofa tedesca naturalizzata statunitense, costretta ad abbandonare nel 1933 la Germania perché di famiglia ebraica, la Arendt ha lasciato un’importante produzione scientifica che intreccia contributi filosofici, politologici e sociologici. Su pannelli traslucidi che dal soffitto scendono a terra sono stampati, in inglese e in tedesco, passi scelti dall’artista il cui intervento si limita all’apposizione di brevi commenti lungo i bordi inferiori. Un invito ad abitare l’installazione, a camminarci intorno e attraverso, l’invito anche a una lettura randomica che si sviluppi senza ordine lungo i vari segmenti. Si può entrare in un dettaglio e trovarvi un significato, oppure iniziare da una parte o dall’altra, entrando sempre e comunque dentro una riflessione critica volta ad analizzare le radici e l’importanza storica dei regimi totalitari del XX secolo.
In via Stradella 1, l’opera Off the Shelf (2008, 2018) riporta lo spazio alle sue origini di libreria milanese. Vi ritroviamo un serie di fotomontaggi realizzati con alcuni dei testi più significativi che appartengono alla biblioteca dell’artista che ne contiene oltre 9.000. La serie include una selezione di copertine e dorsi di libro scansionati e poi apposti su fondi digitali, trascendendo così la loro portata prettamente fisica quasi a ricordarci che, grazie alla tecnologia che ne permette la capillare diffusione, libri e testi circolano sempre più in forma digitale acquisendo in un certo senso ancora più potenziale ed efficacia. Porzioni di immagini che sono come finestre aperte su punti di specifico interesse, aperte alla complessità del mondo e del modo in cui lo percepiamo.
Infine, proiettato in via Stradella n. 4, il lungometraggio A Simple Case for Torture, or How To Sleep at Night (1983) è un atto di accusa nei confronti del governo degli Stati Uniti per il supporto fornito ai Paesi che praticano la tortura. Parole e suoni tratti da reportage radio, fumetti, articoli di quotidiani e riviste, pubblicità, interrotti da vedute del profilo di Manhattan o immagini della stessa artista, si incrociano e si susseguono velocemente sollecitando l’osservatore a trovare la propria via, la propria prospettiva sul mondo, tra le pieghe narrative del potere e dell’autorità dello stato.
Una mostra significativa in questo momento storico, che dà spazio a una delle voci più incisive del panorama dell’arte contemporanea. “Credo che oggi il mondo intero e non solo l’Europa” conclude Raffaella Cortese “stia attraversando un momento politico complesso e deficitario in cui siamo guidati da persone sicuramente non all’altezza. Tutto il lavoro di Martha Rosler, e l’esposizione stessa, è giocata su queste tensioni e sulle necessità del presente, coerentemente con lo spirito di un’artista che negli ultimi anni ha intensificato la sua attività anche con seminari e incontri spendendosi molto più attivamente nell’impegno politico, scendendo in piazza perfino. Il totalitarismo, i libri sono tutti spunti di riflessione fondamentali in questo frangente in cui c’è molto bisogno di cultura e di ritornare a leggere.”
Martha Rosler, An American in the 21st Century
Galleria Raffaella Cortese, Milano Via Stradella 1-4-7 – web site – Facebook – Instagram
7 maggio – 27 luglio 2019 | martedì – sabato h. 10:00 – 13:00 / 15:00 – 19:30 e su appuntamento
Foto di Elisabetta Brian