MONFEST 2022. LE FORME DEL TEMPO. Da Francesco Negri al contemporaneo

A Casale Monferrato, dal 25 marzo al 12 giugno 2022, prende vita la prima edizione di MonFest, festival biennale di fotografia diretto da Mariateresa Cerretelli e promosso dal Comune di Casale Monferrato. Un totale di undici mostre diffuse che si articolano intorno al tema del tempo, nella sua natura fatta di sedimentazione e restituzione amplificata, dislocate in sedi di grande bellezza come il Castello, il Teatro, la Cattedrale, la Sinagoga (una delle più belle l’Europa) e Palazzo Gozzani Treville dove ha sede l’Accademia Filarmonica.

Questa prima edizione prende avvio dalla mostra Omaggio a Francesco Negri, a cura di Luigi Mantovani ed Elisa Costanzo e che si terrà in Castello. Avvocato, Sindaco di Casale Monferrato dal 1881 al 1888, Francesco Negri fu soprattutto un grande fotografo noto per la sua attività instancabile di sperimentatore. Con lui ci si immerge pienamente nel mondo scientifico, tecnologico, artistico, culturale, sociale dalla seconda metà dell’Ottocento fino al primo quarto del Novecento. Le microfotografie, le stereoscopie, le tricromie, così come il teleobiettivo da lui brevettato consentono di guardare il mondo del visibile e dell’invisibile in modo, per l’epoca, incredibile e innovativo.

© Francesco Negri, Triplo autoritratto "seduta spiritica", circa 1865, Gelatina bromuro

© Francesco Negri, Triplo autoritratto "seduta spiritica", circa 1865, Gelatina bromuro

Ricordare Francesco Negri – sottolineano i curatori – significa ricordare un momento importante della fotografia, e un periodo della storia della città altrettanto importante. Due momenti pionieristici e di grande cambiamento, dove, in entrambi i casi, è la civiltà delle macchine, l’età industriale, che si affaccia sulla ribalta, portando con sé nuove e inaudite possibilità.”

MonFest avrà un’importante componente femminile, con tre eccellenti fotografe esposte: Lisetta Carmi, Valentina Vannicola e Silvia Camporesi.

Lisetta Carmi sarà protagonista di una mostra molto intensa, Viaggio in Israele e Palestina, a cura di Daria Carmi e Giovanni Battista Martini. Negli spazi senza tempo della splendida Sinagoga di Casale Monferrato, numerosi scatti inediti realizzati in Israele durante i due soggiorni del 1962 e del 1967, in cui Lisetta ha colto la complessa realtà di cui era costituito il nuovo Stato di Israele. Uno Stato dove la convivenza tra le varie componenti del suo popolo, fra immigrati provenienti da paesi lontani con culture e tradizioni diverse, era costantemente messa alla prova.

https://www.comune.casale-monferrato.al.it/MonFest2022-Mostre

Lisetta Carmi, Gerusalemme, due giovani ebrei ortodossi in autobus, 1962-63, © Lisetta Carmi - Martini & Ronchetti

Di tutt’altro tenero il lavoro di Valentina Vannicola e della sua Living Layers, a cura di Mariateresa Cerretelli e ospitata in Castello. Tra le principali rappresentanti in Italia della staged photography, la fotografia della “messa in scena”, Valentina ha riletto il territorio del VI Municipio di Roma ricorrendo a dei tableaux vivants in cui la città perde i propri riferimenti naturali di spazio e tempo, assumendo una valenza simbolica, quasi onirica.

 Living Layers III. Rome, Lazio, Italy, November 2012.  Livin

© Valentina Vannicola, #6 Living Layers, Italy, November 2012

Silvia Camporesi invece ha realizzato con la sua Domestica un diario umano e personale, un racconto fantastico della quotidianità. A cura di Benedetta Donato, e vincitrice del concorso “Storie di donne” indetto dal Soroptimist, le foto di Camporesi nascono tra le mura domestiche nei giorni difficili del lockdown di marzo-aprile 2020.La fotografia cristallizza oggetti e presenze, luoghi fisici e metafisici: sintassi di un presente che, seppur costretto al ripiegamento su sé stesso, si rivela variegato e poliforme. Un piatto rotto e un muro scrostato, la superficie frastagliata dell’Italia e squarci di azzurro subacqueo. Lo sbiancare della pelle dei bambini colti nella struggente luce del meriggio. Cose note, cose della casa, dove le distanze sono piccole e fisse e tutto è come intensificato.

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© Silvia Camporesi, Domestica, 2020, courtesy Galleria z2o, Roma

In mostra tanti alti autori, nomi di rilievo come quelli di Maurizio Galimberti che con il suo Tributo a Leonardo reinterpreta il Cenacolo vinciano o Gabriele Basilico, che con un linguaggio prettamente documentario cristallizza piazze, architetture e vicoli delle città del Monferrato. E ancora, Pompei e dintorni nelle immagini di Claudio Sabatino, i ballerini di tutto il mondo ritratti con il cellulare nelle loro case in posizioni plastiche durante il lockdown di Raoul Iacometti, il paesaggio alessandrino fatto di “alberi, i colori del cielo e dell’acqua e un disegno di rami sempre diversi” negli scatti di Vittore Fossati, le piccole architetture ipogee scavate nella pietra di Ilenio Celoria, che dal 2014 sono state iscritte nella World Heritage List dell’UNESCO e il poliedrico mondo dell’artista Silvio Canini.

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© Claudio Sabatini, Pompei, Casa della Caccia Antica, 2001

Questo effervescente clima creativo accoglierà gli ospiti del Festival con incontri, talk e letture portfolio già dal primo fine settimana di apertura. Le mostre resteranno fruibili fino al 12 giugno 2022.

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MONFEST 2022. LE FORME DEL TEMPO

Da Francesco Negri al contemporaneo

Casale Monferrato, dal 25 marzo al 12 giugno 2022

Direttore artistico: Mariateresa Cerretelli

Cover story: © Valentina Vannicola, #3 Living Layers

 

 

 

 

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