MY EYE ON GREECE, ALEXIA RAISI

Frammenti di un’estetica moderna: linee spezzate, forme distorte, colori a contrasto. Un vocabolario creativo che si arricchisce della presa di distanza da convenzioni e norme pre-costituite, dalle aspettative fuorvianti di un mondo che tende al perfezionismo. Non è la celebrazione edonistica di un sentire diverso, di atteggiamento che risuona su frequenze altre, come fosse uno scontro ingenuo e ambizioso col mondo. E’ piuttosto la presa d’atto della necessità di una maggiore autonomia creativa, una aspirazione che implica il sottrarsi alla parola forte del mercato di massa.

Nata e cresciuta ad Atene, in Grecia, Alexia Raisi inizia a interessarsi al mondo della moda dopo aver portato a temine gli studi in ingegneria edile. Di quell’universo le restano dentro, e continuano a risuonare, certe riflessioni che riguardano la relazione tra l’uomo e tutto ciò che lo circonda, gli ambienti artificiali e il modo in cui approcciarli, come viverci dentro, l’equilibrio o squilibrio tra forma e funzione. Ma mentre la questione architettonica si sviluppa su ampia scala, troppo vasta a confronto con la dimensione dell’uomo, il suo interesse si concentra sul corpo, sugli abiti che quello stesso corpo possono vestire. Come si trattasse di un palcoscenico e su di esso diverse messe in scena, differenti modi di esprimersi.

“Il mio brand nasce agli inizi del 2015, dopo un periodo di ricerca e sperimentazione relativo sia al disegno che al processo di produzione. Un sogno quello di avviare il mio piccolo progetto nella mia città natale sperando che la mia visione possa incentivare ad esprimersi anche attraverso un certo modo di vestire. Tutto completamente realizzato in Grecia, dal disegno fino alla produzione. Mi ispiro ai principi della slow fashion, utilizzo materiali di alta qualità, sono estremamente minimale nella scelta delle forme, vorrei creare abiti longevi, apprezzabili anche col passare del tempo.”

Forme elementari incorniciano il corpo anziché costringerlo e gli lasciano ampia libertà di movimento. Tessuti naturali, cura dei dettagli, propensione per la monocromia, il nero su tutto. Un guardaroba da costruirsi con cura nel tempo, non qualcosa che cambi di stagione in stagione. Ritmi lenti e qualità come argine alla massificazione.

“Cerco di tenermi informata rispetto a quello che succede nel mondo della moda ma a dire la verità lo faccio quasi esclusivamente per non rimanere confinata nella mia realtà. Sono molto più interessata a quello che accade intorno a me, a quello che la gente indossa realmente più che a quello che si vede nei giornali. Guardando allo street style cerco di capire come si sentono le persone, cerco di cogliere alcuni tratti della loro personalità. La moda è contemporanea per me quando riesce ad anticipare tutte queste cose.”

La collezione SS/17 Distruptions nasce dall’esigenza di distorcere l’indumento, di deformarlo in un certo qual modo. Il contrasto cromatico bianco – nero viene utilizzato con lo scopo ora di enfatizzare ora di diluire le forme, insieme a tagli e fratture in un gioco a scomporre. La linea, di ispirazione architettonica, sa mitigarsi e cedere il passo a silhouette in cui la figura umana trova il proprio agio. La fluidità della maglieria convive con la rigidezza di certi altri tessuti. Su tutto la leggerezza, perché il cielo si ostina nel sole caldo dell’estate.

Desidero ringraziare Alexia Raisi per la cortese intervista – Sito webFacebookInstagram.

 

ALEXIA RAISI –  ENGLISH TEXT

D: Can you tell me something about your biography? And what about your interest in fashion? 

A: I was born and raised in Athens, Greece. I turned to fashion design after completing my studies in architectural engineering. Starting into the professional world as an architect I found myself fascinated with principles I had learned in my studies – the relation between man and his surroundings, artificial environments & how to interact, behave and live in them, the balance or imbalance between form and function. But the scale of the architectural landscape often seemed too big, too impersonal to the human scale – my interest focused on the body, the clothing surrounding it, accommodating different life stages and expression through them.
I began to research, teach myself and experiment with clothing design and the manufacturing process. It soon became my dream to start my own small business in my home town hoping that my design point of view has a place in helping others express themselves through their clothing. The Alexia Raisi line was established in early 2015. Designed, sourced & manufactured in Greece – slow fashion inspired, using high quality materials, cut with minimal waste & sewn by a single sewer from start to finish, the line aims to create luxe minimal garments that will be enjoyed and loved for years to come.

D: What is fashion to you and what does contemporary mean to you?

A: I try to keep informed about how the fashion world moves, but it’s mostly to get out of my personal design bubble and learn. I am much more interested in things I see around me, what people are actually wearing outside of magazine pages, what I think it makes them feel like, what gives me information about a personality. Contemporary fashion to me is a prediction of the future of all of the above. Of course what I am drawn to is what I draw as well. I like minimal design, I marvel at details, I find comfort in loose shapes, I seek the textures of natural materials, I admire form that frames the body and accommodates movement, I prefer monochromes – I love black! I appreciate a curated wardrobe that grows with age, not exchanged each season. I believe in slow fashion and investing in quality clothing you won’t get tired of wearing again and again. I hope that my version of contemporary fashion can stay contemporary for the wearer for many years to come.

D: Where do you get your inspiration from?

A: My inspiration can come from anything. The collection concepts can be the result of a google marathon researching a piece of furniture or a weather phenomenon, an abstract notion or a phase in my life. Design inspiration can come from experimentation, from studying the details of the work of great fashion designers and keeping my eyes open to street styles.

 D: Which is the concept behind your new SS/17 collection and how did you develop it?

 A: The concept of the collection came from a need to distort garments in different ways. Contrast in it’s ultimate form of black vs. white is used throughout the collection to emphasize or dilute the forms, cuts and fractures break apart the shape, color blocking fuses and disrupts. Shapes are loose on the body to follow the ease of a summer silhouette disrupting the architectural element of the straight cut lines. Fabrics vary from soft flowing knits to shape defining wovens, light enough for the urban mediterranean summer.

“Disrupting the norm & skewing the expected is a source of interest in a world of mass production & perfectionism. Fracturing lines, distorting shapes, contrasting colors & unclothing skin are a few of the collection’s guidelines. Enclosing the body in garments for the warmer seasons, lightness & playfulness are introduced between the strict minimal lines – surfaces are slashed to reveal, fabrics flow to release the shape & colors are fragmented & merged in opposites of light & shadow.”
ALEXIA RAISI – Disruptions SS/17 

 

 

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