Ha inaugurato la scorso venerdì 16 settembre a Parma la mostra Sarah Moon. Qui e Ora – Ici et Maintenant, curata da Galleria Carla Sozzani e co-organizzata da Fiere di Parma in occasione del premio annuale di Mercanteinfiera, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma. L’evento apre in città Mercanteinfiera OFF, il fuorisalone della cultura e conferma Palazzetto Eucherio Sanvitale, situato all’interno del Parco Ducale, luogo d’elezione per le esposizioni fotografiche a Parma.
Gli affreschi rinascimentali e le sculture dialogano con un mondo surreale e visionario, con le suggestioni oniriche evocate da paesaggi, piante, fiori, animali e corpi e volti ritratti da una delle maggiori fotografe contemporanee. Una grammatica, quella di Sarah Moon, che volutamente si sottrae al linguaggio codificato del glamour per indagare con grazia, immaginazione e toni lirici il tema della bellezza, dell’incerto e dello scorrere del tempo. Fotografie che si susseguono come apparizioni, cariche di una tensione drammatica che ruota tutta intorno alla ricerca di senso e al desiderio di suscitare emozioni per mezzo dell’arte della fotografia.
Nata nel 1941 con il nome di Marielle Hadengue da famiglia ebraica, è costretta presto a lasciare la Francia occupata per rifugiarsi in Inghilterra. Dopo gli esordi come modella decide di virare verso la fotografia rispetto alla quale, già mentre calcava le passerelle, aveva manifestato interesse, tanto da fare dei suoi scatti un lavoro a tempo pieno, raccontando con successo la Londra post “swinging London” degli anni ’60 e collaborando con la stilista Barbara Hulanicki che in quello stesso periodo lanciava la sua storica boutique Biba. Nel 1972 è la prima donna a realizzare il celebre calendario Pirelli e poi, a seguire, collaborazioni con i più prestigi brand del mondo della moda: da Chanel a Dior a Comme Des Garcons. Dal 1985 si cimenta anche con la macchina da presa firmando la regia di diversi film che mantengono inalterata l’intensità della poesia visiva cui la stessa sua fotografia ci aveva abituati. L’amicizia con Carla Sozzani risale alla fine degli anni ’70 quando insieme iniziano a collaborare per Vogue Italia e poi Elle Italia.
Qui e ora. Ici et Maintenant. Significa provare a fissare l’istante, arrestare il momento e sottrarlo al rotolare incessante della vita, alla inafferrabilità dell’esistere. Una indagine intima e profonda sul significato del tempo perché, dice la Moon, “credo che la fotografia riguardi proprio questo: far durare un istante. Nel momento in cui lo catturi è già diventato un souvenir.”
Tutto scorre, tutto è diverso. Sempre. E non è possibile scendere due volte in uno stesso fiume perché nei medesimi fiumi scendiamo e non scendiamo, siamo e non siamo. Il fulmine governa ogni cosa aveva inciso il filosofo Martin Heiddeger sulla corteccia sopra l’architrave della porta della sua baita a Todtnauberg, a dire che il bagliore del fulmine rende d’improvviso visibili le cose, le rischiara. Ecco, forse la fotografia ha quella stessa funzione di fulmine. Forse serve a fissare l’hic et nunc, a cristallizzarlo e renderlo luminoso perché possa poi di nuovo essere inghiottito dall’oscurità. In più solo una illusione di immanenza.
La mostra Sarah Moon. Qui e Ora – Ici et Maintenant si può vedere al Palazzetto Eucherio Sanvitale di Parma via J.F. Kennedy, 12 – Parco Ducale fino al 15 ottobre 2016.
Tutte le foto sono di Fabio Bottini