Dipingo perché non ho visto qualcosa e così dipingendo soddisfo il mio bisogno di vedere quella cosa. E se qualcun altro lo fa al posto mio, beh… onestamente penso mi stia facendo un favore. In fondo, non fa che esaudire il mio desiderio di vedere. — Sean Shanahan
Si intitola “Cuore a fette” la mostra che BUILDING gallery dedica a Sean Shanahan (Dublino, 1960) fino al prossimo 25 marzo 2023. Il progetto espositivo, a cura di Luca Massimo Barbero, nasce da una riflessione personale e intima dell’artista sul tema della morte e dell’eternità e si sviluppa attraverso una serie di dipinti caratterizzati da forme geometriche primarie e monocrome.
Una pittura messa a nudo, che non fa alcuna concessione al decorativismo o al preziosismo, da cui emerge senza indugio l’idea compositiva e che esalta il carattere oggettuale dell’opera come “oggetto bidimensionale”, anche grazie all’utilizzo del supporto in MDF (medium density fireboard), cifra stilistica dell’artista.
Una pittura in cui il colore a olio, steso a campiture monocrome piatte e assorbito dal materiale ligneo, è inteso come parte integrante del quadro e non come mero rivestimento della superficie. «Mi fido di me stesso e preferisco di gran lunga non essere ostacolato dai pensieri. Così i colori vengono uno dopo l’altro, in maniera naturale, e a un certo punto non ricordo più nemmeno come ho iniziato. È come correre: finché vai avanti non hai bisogno di pensare. È così che ho imparato a fidarmi di me stesso, capendo che certe combinazioni di colori acquistano rilevanza nel tempo.»
Tutte le opere in mostra sono caratterizzate da un foro centrale che pare evocare un al di là, un al di là di trascendenza, un varco che destituisce lo sguardo della sua ultimità. Una sorta di apertura che sfonda l’opera creando uno spazio senza nome, una porta d’accesso che permette allo spettatore di affacciarsi sulla soglia dell’invisibile.
Giocando con gli elementi chiave dell’imprevisto, dell’attesa e la sorpresa, Shanahan propone tre diverse letture del rapporto tra il quadro, lo spazio espositivo e lo spazio reale. Coerentemente, il percorso della mostra si sviluppa su tre piani della galleria scadendo tre momenti diversi.
Al piano terra l’artista mette in scena, attraverso cinque grandi dipinti, quella che egli stesso definisce una “danza macabra”. L’impatto perturbante dell’allestimento, esaltato dall’uso insistente del nero che mette in evidenza il fremito angoscioso e passionale dell’artista, consente un’esperienza immersiva in un ambiente site-specific caratterizzato da una forte teatralità.
Al primo piano invece, denominato “Hysterical Aftermath”, sono esposte tre opere di grandi dimensioni e dai colori vibranti. Qui, nel contesto tradizionale del “white cube”, è il quadro-oggetto a imporsi, instaurando un dialogo di mutua reciprocità con la parete bianca e l’ambiente circostante.
L’ultimo piano infine è liberamente ispirato alla locuzione latina “sub specie aeternitatis” e suggerisce un richiamo diretto al concetto di incommensurabile e di eterno. Il dipinto-oggetto si configura a tutti gli effetti come una “finestra sul cortile”, che si affaccia sul mondo esterno, donandoci un porzione di infinito.
Sean Shanahan. Cuore a fette
A cura di Luca Massimo Barbero
Dal 9 febbraio al 25 marzo 2023
BUILDING, Milano via Monte di Pietà 23 | martedì – sabato, 10 – 19
Credits: Sean Shanahan, Cuore a fette, Installation view at BUILDING, Ph. Luca Casonato