Si intitola SHOCKING ELSA lo spettacolo teatrale dedicato a Elsa Schiaparelli, che debutta in prima assoluta il prossimo 18 novembre al PACTA SALONE di Milano. Un viaggio rosa shocking, come il colore inventato dalla stilista, costumista e sarta italiana naturalizzata francese, per scoprire una donna che ha fatto della necessità di coprirsi un’arte e che ha assorbito le più grandi innovazioni culturali e tecnologiche del suo tempo, comunicando attraverso gli abiti nuove idee e nuovi orizzonti.
Elsa Schiaparelli (Roma, 10 settembre 1890 – Parigi, 13 novembre 1973) viene considerata insieme a Coco Chanel una delle più influenti figure della moda nel periodo a cavallo fra le due guerre mondiali. Grazie alla conoscenza con il couturier Paul Poiret, ebbe modo di avvicinarsi al mondo della moda e dopo qualche anno trascorso nell’atelier del grande maestro cominciò a produrre le sue creazioni, tra cui il celeberrimo maglione trompe-l’oeil caratterizzato dall’illusione ottica di un grande fiocco. Il suo atelier di Parigi divenne in poco tempo frequentatissimo, tanto che la stilista dovette diversificare la produzione per venire incontro alle esigenze della sua clientela: ecco allora costumi da bagno, completi sportivi e i primi abiti da sera. Una varietà di modelli che contemplavano tatuaggi marinareschi, cuori trafitti o i “pullover ai raggi X” che ridisegnavano il percorso delle ossa.
Schiap – così si faceva chiamare – progettò la sua prima collezione in treno tra Parigi e Losanna, costretta a continui spostamenti a causa delle gravi condizioni di salute della figlia Yvonne. La sua prima sfilata a Parigi riscosse grande successo e pochi anni dopo, nel 1933, decise di aprire la sua casa di moda anche a Londra conquistando subito la notorietà. La tappa successiva fu New York e l’espansione americana portò Schiaparelli nel 1934 ad essere protagonista della copertina della rivista Time, prima stilista donna a guadagnarsi la cover del magazine. Originale nel suo genere anche la formula della Schiap Boutique, caratterizzata da alcuni prodotti cosiddetti pronti da portar via subito, che venne immediatamente copiata dai grandi couturier di Parigi.
La sua innata fascinazione per il mondo dell’arte si manifestò negli anni con sempre maggiore evidenza. Iniziarono allora le collaborazione con artisti legati al Surrealismo come Jean Cocteau, Christian Bérard e Salvador Dalì. Quest’ultima in particolare fu una delle più significative e diede origine per esempio al famoso Shoe hat: il cappello a forma di scarpa della collezione A/I 1937/1938. Ma Dalì partecipò, insieme a Christian Bérard, anche alla collezione dedicata al circo per la quale disegnò alcuni tessuti e abbozzò uno dei pezzi più importanti, l’abito scheletro: un abito a tubino arricchito da particolari trapuntati che rimandavano allo scheletro umano. Seguirono i tailleur neri con tasche su cui erano applicate bocche femminili, borse a forma di telefono e il famoso Lobster Dress: un elegante abito da sera che presentava il disegno di un’aragosta di grandi dimensioni.
Mentre cercava un nome per la fragranza che aveva creato, Elsa Schiaparelli ebbe una visione: un’esplosione cromatica, un colore “brillante, impossibile, impudente, energico, come tutta la luce, tutti gli uccelli e tutti i pesci del mondo messi insieme, un colore proveniente dalla Cina e dal Perù, non occidentale; un colore shocking puro e non diluito”. Nacque così il color magenta intenso definito rosa shocking, che avrebbe contraddistinto per sempre il suo stile e che non a caso dà il nome allo spettacolo.
Un’artista straordinaria della moda italiana, un modello di donna indipendente, intraprendente, capace di sfidare il sistema in nome della sua creatività e delle sue intuizioni rivoluzionarie. La rivalità con Coco Chanel – “l’artista che fa vestiti” la definiva – la difficoltà di affermarsi in terra straniera, gli anni di resistenza durante la guerra: tutti questi episodi fanno della vita di Elsa un filtro per guardare il presente e trovare un punto di vista che suggerisce sempre una via d’uscita, un’occasione di rinascita. In scena Schiap, come amava farsi chiamare, col suo fare ironico e sferzante, apostrofa divertita l’invisibile presentatore di un improbabile quiz. Un set televisivo allestito per lei sola, unica concorrente in gara alle porte dell’aldilà, un passo prima dell’oblio dell’incoscienza. Per rispondere al quiz è costretta a indagare sé stessa e a non trascurare nessuna punta aguzza, anche quelle che graffiano e fanno male. È stata tante cose in vita: stilista, amante, inventrice, madre, ribelle, immigrata. Ma in quest’ultimo confronto, cosa scoprirà? Tra Parigi, Roma, Svizzera e Stati Uniti un viaggio rosa shocking, come il colore inventato da Schiap.
Cover story: SHOCKING ELSA, Maria Eugenia D’Aquino, Ph. Emma Terenzio
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SHOCKING ELSA prima assoluta | PACTA SALONE Via Ulisse Dini 7, Milano
dal 18 al 28 novembre 2021
ideazione di Maria Eugenia D’Aquino, Alberto Oliva, Ilaria Arosio | drammaturgia Livia Castiglioni | regia Alberto Oliva | con Maria Eugenia D’Aquino | voce off Riccardo Magherini | disegno luci Fulvio Michelazzi | visual designer Filippo Rossi, Selene Sanua, Christian Bona, Giacomo Mondino – Galattico Studio | musiche originali “Ho creato vestiti con le stelle” Maurizio Pisati | costumi e accessori ideati da Angelica Megna, Adriana Cappellari e Gaia dell’Elba, IAAD Istituto di Arte Applicata e Design, corso di Storia del Costume e della Moda di Francesca Interlenghi, realizzati da Cristina Ongania e Mirella Salvischiani | parrucca e acconciatura Paride Parrucche Milano | assistente alla regia Fabrizio Kofler | produzione PACTA . dei Teatri | inserito in Invito a teatro