Palazzo Planelli (Bitonto, Puglia) inaugura sabato 16 novembre alle ore 18 con la mostra TEXTUS il progetto BackStage: Imparare a leggere le trame atto a valorizzare il recuperato palazzo ottocentesco attraverso l’implementazione di una serie di attività socio-culturali e formative. L’esposizione è parte di un disegno più ampio che vede l’edificio storico trasformarsi in un laboratorio di creazione ed espressione artistica, dove la sartoria, le arti performative e audiovisive si intrecciano in un rapporto di muta reciprocità, espresso attraverso il dialogo tra le sculture in filo d’acciaio di Paola Ricci (Venezia, 1961) e gli abiti dalle forme oniriche e originali di Franco Colamorea.
Le opere di Ricci esplorano i concetti di appartenenza, sostanza e materia, si smaterializzano e ri-materializzano nell’ambiente definendo confini visivi che vanno oltre il tangibile. Al tempo stesso presenti e assenti, i suoi lavori organizzano lo spazio secondo una concezione per cui il vuoto svolge una funzione catalizzatrice delle parti. Con il preciso intento di astenersi da verità e immagini assolute e prevalenti, l’autrice consegna allo spettatore le chiavi di lettura del percorso espositivo, interpretabile a seconda delle risonanze che egli è capace di riprodurre nel proprio animo. L’impressione, muovendosi tra i lavori che instaurano una relazione dialogica con l’ambiente che li accoglie, è che non vi sia alcuna opposizione tra spiritualità e fisicità. Proprio perché allusivo invece che descrittivo, sentimentale invece che razionale, alieno da descrizioni oggettivanti e tenace nel rifuggire il perfezionismo, l’universo di Ricci seduce per il suo carattere di impermanenza. L’artista ha iniziato nel 2003 a plasmare l’acciaio per realizzare le sue sculture. Dopo aver lavorato sul disegno, ha concepito la serie di opere intitolata Intra-vedere, mossa dal desiderio di entrare fisicamente nel segno, superandolo e rendendolo parte attiva. Il filo annodato a mano diventa allora tentativo di penetrazione dell’inconscio e dell’incontro della donna con il suo mito: il filo delle Parche, di Arianna, di Aracne, il filo di un discorso spezzato che sembra qui venire ripreso.
Formatosi come stilista e creatore di abiti di scena, e influenzato dalla propria storia familiare e dai temi della nostalgia, dell’identità culturale e del ricordo, Colamorea esplora invece con la sua pratica artistica il rapporto tra abbigliamento e spazio. Recuperando tecniche artigianali del passato, restituisce dignità ai capi non solo donando loro nuova vita, ma ridefinendone anche i valori identitari.
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La mostra TEXTUS (visibile sino al 15 dicembre) verrà inaugurata alle ore 18 con la performance di Paola Ricci e Franco Colamorea intitolata Intreccio/Intersect. L’ingresso alla performance sarà contingentato (massimo 60 spettatori; per prenotazioni chiamare il numero 080/3743487) mentre dopo la performance l’accesso alla mostra sarà libero fino alle ore 21:00. Nei giorni successivi la mostra Textus sarà aperta tutti i giovedì, venerdì e sabato dalle ore 16:30 alle ore 20:30 fino al 15 dicembre. Saranno previste delle visite i giorni di domenica 17 novembre, 1 e 15 dicembre dalle ore 10:00 a cura di PugliArte (per info e prenotazioni: 340/ 3394708).