#DEFINE CASA BERTALLOT
Sono le rivoluzioni quelle che scardinano certi ordini pre-costituiti, quelle che determinano, di fatto, mutamenti radicali di strutture imposte, come incancrenite, ostaggio di un tempo che bisogna avere il coraggio di cavalcare, non di trattenere. Le rivoluzioni le fanno gli uomini. Certi uomini come Alessio Bertallot. Con l’irruenza tutta del pensiero, la forza precipitosa della propria arte. Musicista, voce degli Areoplanitaliani, dj, conduttore di storici programmi radiofonici quali B Side e RaiTunes, Alessio è oggi l’artefice di un ambizioso progetto: Casa Bertallot. Una radio on line 24h su 24, un format nuovo, crossmediale, capace di trasformare la radio in luogo, in interazione, in cui non è tanto e non è solo la radio a completarsi con le nuove soluzioni che offre il web, ma è il web a completarsi anche con la cultura della radio.
“Quando ho cominciato a fare il musicista ho scelto di fare la cosa che per me era innovativa e di rottura in quegli anni e parlo dei primi anni ‘80. Fare il rap in italiano era allora una cosa totalmente inaudita, tanto è vero che ha impiegato 10 anni per essere metabolizzata dal sistema e poi approdare in luoghi istituzionali quali il festival di Sanremo. Guardavo il mondo che intorno cambiava, anche velocemente, e sentivo che il rock come il pop erano diventati qualcosa di stantio. Si affacciavano strumenti nuovi. Le batterie elettroniche, i campionatori, la cultura dei dj, della nuova black music, e pareva che questo Paese non se ne accorgesse.”
L’inarrestabile quanto naturale sua inclinazione a variare prospettiva lo porta nel 1996 a Radio Deejay, forte dell’inconsueta libertà di poter scegliere i contenuti del suo programma musicale B Side e proporre suoni nuovi, difficilmente collocati nei palinsesti tradizionali. La follia di cambiare aria, ti dice con semplicità cristallina, quasi si trattasse di aprire la finestra su certi orizzonti ancora inesplorati. Per poi provare, nel 2010 con l’approdo a Radio2, a dar vita a un elemento di passaggio tra il medium tradizionale della radiofonia e quello complementare dell’incrocio tra web e radio.
Ma la radio, il suo establishment intendo, rimane ancora troppo attaccato a delle forme stereotipate, che ruotano intorno a convenzioni più che a innovazioni. Perché è un Paese totalmente inaridito questo, una società che definirei decadente e il mainstream ha preteso di adagiarsi nel suo immobilismo.
Fuori da questa specie di paralisi ha preso forma Casa Bertallot, in un appartamento, in assoluta autonomia. E’ nato un contenitore in cui la musica può esplodere tutte le sue infinite potenzialità. In cui la musica è contemporaneità e quindi cronaca, racconto in forma di nota del tempo presente. Ma è anche storia, quindi cultura e riflessione sul passato. Perché riuscire a creare accostamenti tra suoni che abitano luoghi temporali diversi, dimostrando che in realtà esiste una matrice comune fatta di contenuto e di estetica, significa rendere viva l’esperienza della storia. In cui la musica è anche interazione, quindi rapporto vero con il pubblico degli ascoltatori che creano parte degli stessi contenuti in crowdsourcing.
“Tutto questo è potente, è davvero una forma che esprime la crossmedialità, il momento di transizione in atto tra il vecchio medium e quello nuovo. Con l’intenzione di far tesoro della ricchezza del vecchio, perchè esercita ancora la sua funzione di selettore culturale, perché è ancora capace di organizzare i contenuti a dispetto delle piattaforme on line che assolvono solo a funzione di aggregatori di contenuti, senza però riuscire a strutturarli.”
Casa Bertallot sa essere anche uno spazio aperto al dialogo tra le arti e non poteva essere diversamente sulla scorta di una sperimentazione che tutto riesce a travolgere. Sono le Variazioni Bertallot, il programma in onda su Sky Arte con la collaborazione di Red Bull, il giusto contesto per osare, per provare a portare la musica in maniera estetica dentro la televisione.
“La cosa più interessante che abbiamo provato a fare è questa sinestesia tra la musica, quella forma d’arte tout court, e l’arte visuale. E quando siamo riusciti a trovare una radice comune a due singole opere, magari una musicale e una visuale, abbiamo avuto evidente che quelle due opere altro non erano se non due manifestazioni dello stesso seme.”
Prospettiva che apre squarci enormi nel cielo dei pensieri, perché significa che esiste qualcosa, prima, di quello che noi percepiamo, dopo, in termini di estetica o di musica. L’innovazione investe anche le forme di sostenibilità economica di un progetto tutto in divenire. Dopo la prima campagna di finanziamento collettivo organizzata con la formula del crowdfunding adesso è necessario creare un vero e proprio modello di business, una forma logica e stabile di finanziamento.
“Ma ci arriverò! Perché sono consapevole che il più grosso guadagno per me è la sensazione di avere intorno delle persone che mi danno una ragione in quello che faccio, più che un mezzo per farlo.”
E lo dice con quella lungimiranza di cui è disarmante interprete da sempre. Dalla stessa intelligente distanza di chi non smette di essere mille passi avanti, perché impegnato in una rivoluzione dai tratti culturali più che strettamente musicali.
Desidero ringraziare per la cortese intervista Alessio Bertallot www.bertallot.com
Foto e Video di Pasquale Russo
Traduzione di Chris Alborghetti
THE DUMMY MEETS ALESSIO BERTALLOT #DEFINE CASA BERTALLOT
Revolutions deconstruct certain established and legitimate hierarchies. I am talking about the peck order that determines the structures that were and have been imposed by influential people who rule the system. Revolutions subvert and destabilize establish orders which to a certain extent have stagnated as though they were a part of the body that has gangrened or a hostage that keeps on being held. Nevertheless, we should be brave enough to break away. It is through revolutions that evolutions take place and therefore that boys become men. I am talking about men like Alessio Bertallot and the impetuousness of their thought as well as of their art. Musician and vocalist of Aereoplanitaliani (Italian Airplanes), deejay and presenter of historic radio programmes such as B Side and RaiTunes. Today, Alessio is the architect of an ambitious project called Casa Bertallot (www.bertallot.com) a round the clock online radio, and a new cross-media format. Basically a way to turn the radio into an interactive space in which the web and the radio itself are complementary to each other in such a way as to enhance the qualities of each other.
“When I started off as a musician, in the early ‘80s, I decided to do something innovative which would go against the traditional music canons and schemes. Make rap music at that time was unthinkable and outrageous at the same time. In fact, rap music took ten years to be digested by the system which afterwards allowed rap artists to perform in events like The Festival della canzone italiana di Sanremo (Sanremo Italian song festival) the most popular Italian song contest and awards, held annually in the city of Sanremo. I looked at the world that was changing rapidly and I felt that rock music like pop had become stagnant and dull. New musical instruments such as the electronic drums and the sampler as well as deejays and black music culture were being introduced in a country, Italy, which seemed not to realise that something was changing and something new was happening.”
His unrestrained and natural inclination to change perspective, in 1996 brings him to Radio Deejay (a very popular Italian radio station) where he is allowed to choose the content of his musical programme (B Side). Thus, Alessio introduces new sounds which are rarely heard on the traditional radios. His programme comes as a breath of fresh air and speaks to all of those who want to open a window that gives on a horizon yet to be explored. Furthermore, in 2010 he starts working for Radio2 (a popular Italian radio channel operated by the state-owned public-broadcasting organization RAI). It is then that he brings forth what could be said to be the transition from the traditional radio to the cross between web and radio.
“The radio, I mean the establishment that rules it, does all it can to perpetuate stereotypes about conventions rather than incentivise innovations. Because this is a country which has been dried up and because of that has turned into a decaying and decadent society in which the media has demanded to make itself comfortable within this static and stagnant situation.”
Outside this sort of paralysis, in a flat and autonomously has taken shape Casa Bertallot (House Bertallot), a container from which music emanates all its infinite potentialities. In Casa Bertallot music is contemporaneity hence news and a narration of the present time. Nevertheless, it is also history, culture and reflection on the past. It juxtaposes sounds and different temporal places, demonstrating in this way that in reality there is a common matrix made of content and aesthetic which in turn makes us experience history. Casa Bertallot, among other things, makes sure music is also a means of interaction between music itself and the listeners who through crowdsourcing produce ideas and therefore part of the content of the programme.
“All of this is powerful, it’s truly a way to express the cross-media and therefore the transition from the old to the new media. It is meant to treasure the richness of the old media which still functions as cultural selector. Moreover, despite the online portals, which serve merely as contents aggregators without being able to structure them though, the old media still enables us to organize the content.”
Casa Bertallot is also a site of interaction, and therefore a place where arts talk to one another. It could not be otherwise considering its overwhelming experimentation. Variazioni Bertallot (Bertallot Variations) broadcast by Sky Art in collaboration with Red Bull, is the right context to dare and try to have, in an aesthetic way, music on TV.
“The most interesting thing we have done is to produce synaesthesia between music, art tout court and visual art. So, whenever two works of art share common features, either musical or visual ones, they give evidence that they are artistic expressions of the same nature.”
This perspective brightens up the sky of thoughts, since it shows the existence of something firstly, in what we perceive as human beings and secondly, in aesthetic or musical terms. Innovation means also economic and sustainable development of a project which is in the pipeline. After the first campaign to be funded, organized by means of crowdfunding, now it is necessary to create a proper business plan to be regularly funded.
“I’ll get there! Because I’m aware that the biggest profit to be gained for me is to feel I’m surrounded by people who support me in what I do rather than by individuals who give me the means to do it.”
He says that with his usual disarming far-sightedness. Always from a very long distance, typical of those who are ahead and forward-looking. He is bringing about a revolution, which strictly speaking is not merely musical, but also cultural too.
I would like to offer my special thanks to Alessio Bertallot, who gave the interview to me. www.bertallot.com
Photo & Video by Pasquale Russo
Translation by Chris Alborghetti