#DEFINE DESIGN
Dice che la sua carriera professionale è stata la conseguenza di un incontro fortunato e sintetizza così, senza girare troppo intorno ai particolari, un percorso di successo lungo metà della sua vita fatto di creatività e invenzioni. Eppure mentre lo ascolto mi torna in mente la penna di Mario Calabresi quando scriveva “La fortuna non esiste”, per dire che Nicola Rapetti la scommessa sulla vita, la sua, l’ha vinta quando giovanissimo, senza nemmeno troppe cognizioni in materia di design, è partito alla volta dell’Oriente. E in tutta onestà non so dire quanto abbia a che fare con la fortuna.
”Nasco dallo sport e mi trovo in Oriente per passioni legate allo sport che poi si trasformano in un lavoro grazie a una persona che crede in me al punto di chiedermi di essere il referente della sua azienda proprio lì in Oriente, per delle nuove produzioni di mobili di design. Avevo 25 anni e nessuna idea di cosa fosse il design perché venivo da un contesto completamente diverso. Però il fatto di potermi porre fin da subito a confronto con tantissime menti creative mi ha restituito una grande apertura mentale e mi ha permesso di scoprire e dar voce a tutta la creatività che avevo dentro.”
Il suo nome è stato legato negli anni alle più note aziende leader nella produzione di mobili come Driade, Poltrona Frau Group – Cassina, Dedon, dove in maniera sinergica con i più famosi designers a livello mondiale ha sviluppato nuovi prodotti, forte di una solida padronanza delle tecniche di produzione unita a uno spiccato quanto versatile senso estetico. Uno spazio di pensiero il suo che quando diventa laboratorio artistico dà vita a elementi che sono perfetta sintesi di regola e emozione, in cui funzionalità e fascino perfettamente sanno coniugarsi.
“Il design per me? Direi che muove dal tema della bellezza e da quello della seduzione. E’ senza dubbio qualcosa di molto seducente ma allo stesso tempo è un fatto di gusto e cultura, una questione di educazione direi, e in quanto tale sempre opinabile. Ha a che fare con gli oggetti che tutti noi comunemente usiamo e con la raffinazione estetica degli stessi. Un rapporto tra noi e gli oggetti che nasce e cresce dentro un perimetro fatto della conoscenza e dell’esperienza di ciascuno.”
Dopo anni trascorsi in Europa, Nicola è tornato in Italia, a Milano, dove abitano le sue origini e la sua identità.
“Io sono italiano, questa è casa mia e qui ci sono i miei genitori che mi hanno cresciuto, istruito, educato. L’identità è molto importante specie in questo momento storico in cui dobbiamo assolutamente prendere una posizione, su tutto.”
Il motivo del ritorno si chiama anche TOG – All creators TOGether un progetto che guarda avanti, che ambisce a trovare forme nuove in un mercato estremamente saturo di prodotti, una realtà capace di esulare dalla concezione stretta del mobile tradizionale. Un sistema virtuoso in cui interagiscono al pari creativi e designers, clienti e utilizzatori, artigianato e industria. Uno spazio collettivo, irriverente, divertente, inclusivo, creativo per citare in parte il ManifesTOG.
“Il progetto TOG nasce dall’esigenza di poter coinvolgere il cliente, l’utilizzatore, nel processo di fabbricazione o per lo meno di finitura dell’oggetto che acquista. Siamo in grado di sviluppare prodotti che vengono da grossi stampi e quindi da grossi investimenti per poter garantire tutto ciò che serve con prezzi adeguati e accessibili. Dall’altra parte questi stessi prodotti, grazie al progetto TOG, vengono proposti all’utilizzatore finale per poter essere personalizzati. Perché è vero che l’industrializzazione e la produzione seriale offre la possibilità di accedere al prodotto in maniera democratica, ma nello stesso tempo lo spersonalizza. Il fatto di potersi appropriare del prodotto conferendogli un pezzo della propria personalità è il valore aggiunto di TOG ed è il punto in cui industriale incontra artigianale.”
Ripensare a una casa di edizioni di mobili nel XXI secolo significa anche fare una profonda riflessione sul posizionamento della stessa, trovare giusta collocazione nello spazio dilatato tra negozio multimarca di design, destinato con tutta probabilità a diventare una realtà sempre più di nicchia, e grande distribuzione. Una strategia che sappia contemplare vendita diretta, sviluppo della piattaforma e-commerce, collaborazioni con professionisti e architetti e realizzazione di grandi progetti. Approdato lo scorso anno al Salone del Mobile di Milano, con un temporary flagship store in Piazza Gae Aulenti, TOG ha saputo essere non convenzionale, ha avuto il merito di rompere le regole creando un ambiente vivo, una sorta di workshop, un approdo per tutti, intellettuale eppure fruibile perché lontano dall’essere snob. Chi suonava, chi cantava, artisti, artigiani, tutti insieme irriverenti e inclusivi. E per dar seguito alle aspettative generate TOG si sta preparando all’edizione 2015 del Salone del Mobile, contando su una squadra che nel frattempo si è ampliata. Oltre alla presenza di Philippe Starck, che è un po’ l’antesignano di tutta questa riflessione nonchè il designer di spicco del progetto TOG, nuove collaborazioni hanno preso il via come quella con il celeberrimo architetto e designer milanese Antonio Citterio. Sarà una grande sfida uscire dall’impasse strutturale e culturale di questo nostro tempo. E forse serviranno persone così, progetti così, capaci di cogliere i tratti dominanti della contemporaneità e traghettarli verso un possibile futuro.
Non so perché ma nella mia vita ho sempre inseguito le sfide, sembra che senza io non sappia proprio vivere. E ora eccomi qui. Provo nel mio piccolo a contribuire a migliorare questo mondo, convinto come sono, per dirla con Dostoevskij, che sarà la bellezza a salvarlo
Desidero ringraziare per la cortese intervista Nicola Rapetti, designer, research and development director at TOG – www.togallcreatorstogether.com
Video di Pasquale Russo
Traduzione di Chris Alborghetti
THE DUMMY MEETS NICOLA RAPETTI #DEFINE DESIGN
He tells that his professional career has been the consequence of a lucky encounter. That’s how he summarizes without beating around the bush, a successful path, made of creativity and inventions, which is as long as half of his life. Somehow, when I listen to him talking, Mario Calabresi and his pen with which he wrote “Luck doesn’t exist” cross my mind. This is to say that Nicola Rapetti, took a gamble on his life when, very young, although he had just basic knowledge of design he left for the Orient. And you know what? That gamble paid off. Frankly, I do not know how much this has to do with luck.
“Everything was born out of sport, which is the reason why I’m in the Orient. My passion for it turns into a job thanks to a person who believes in me, to the extent that he asks me to be the representative for his company there, and precisely for a new design furniture production in the Orient. I was 25 and I didn’t have a clue of what design was since I came from a totally different background. However, from the beginning I liaised and intercommunicated with so many creative minds and hence approaches, views and knowledge. This led me to receptiveness and open-mindedness which in turn allowed me to express my creativity.”
His name, over the years, has been associated with leading companies such as Driade, Poltrona Frau Group – Cassina, Dedon, in the production of furniture. Thanks to the synergy between him and world’s renowned designers and their knowledge of production techniques along with their versatile and remarkable aesthetic attitude new products have been developed. When his thinking is put into practice in an art workshop he brings forth elements which portray rules and emotions in such a way that blends perfectly functionality and charm.
“What is design to me? I’d say that is a concept which is closely related to beauty and seduction. Beyond a shadow of a doubt, it’s something extremely seductive, but also something that expresses taste and culture at the same time. I’d personally say it’s a matter of education, however whether it is mainly due to that is a moot point. It has to do with all those objects we use regularly and with their aesthetic refinement. It’s a sort of relationship between us and the objects, which is born and develops within a perimeter built on our knowledge and experience.”
After spending years in Europe, Nicola has returned to Italy, to Milan, where his origins and identity “dwell”.
“I’m Italian, this is my home and here are also my parents who brought me up, taught and instructed me in the path of life. Identity is of paramount importance especially in this historical period in which we have to take a critical stand on everything.”
Among other things, his return to Italy is also due to TOG – All creators TOGether (www.togallcreatorstogether.com). This is a project that looks ahead and therefore aims at finding new shapes in a market which has been saturated with products. It is a project that moves away from the concept of the traditional piece of furniture and as a consequence a way to reinterpret it. It is a skilful system where creatives along with designers, clients, users, craft and industry interrelate and exchange with one another. As it is mentioned in the ManifesTOG, this project is a collective place, which is also irreverent, amusing, inclusive and creative too.
“The project stems from the need to involve the customer, which is the user too, in the making of the objects that s/he buys, or at least in the refined finish. We are able to develop products which are cast in big moulds, and consecuently which require enormous investments. We guarantee top-quality at a very competitive and accessible price. Besides, thanks to the TOG project, products are offered for sale in such a way that allows the end user customization according to his/her needs and taste. On the one hand, industrialization and serial production give customers the opportunity to get a product in a democratic way, on the other hand, they depersonalise it. Giving a product some traits of the customer’s personality is TOG’s best asset and also a way to make industry interweave with craft.”
Looking at a furniture company in the XXI century means to reflect deeply on its location. In other words, it means to find the right place among multi brand design stores which will be the emblem of what very likely will turn into an expanding niche market and significant distribution channel. It also means to work out a successful strategy that encompasses all aspects of your business such as the direct selling, the e-commerce development, the collaborations with architects and professionals and last but not least the aspects concerned with carrying out ambitious projects. TOG partakes in the Milan Furniture Fair (Salone del Mobile) with a temporary flagship store in Gae Aulenti Square (Piazza Gae Aulenti). It is unconventional and deserves credit for breaking the rules in such a way as to create a cosy and electric atmosphere in what could be seen as a sort of intellectual but by no means stuck up and snob workshop open to everyone. Some people played and some sang. I am talking about artists and artisans together irreverent and sharing that lovely experience. In order to fulfil the great expectations that it aroused, TOG is preparing the ground for the 2015 edition of the Milan Furniture Fair. To do so it relies on its team of professionals which is getting bigger. Apart from Philippe Starck who is the forerunner of this deep reflection as well as the leading architect in the TOG project, the company started working in close collaboration with capable professionals such as Antonio Citterio, the prominent Milanese architect and designer. It will certainly be one of the greatest challenges to overcome the current structural and cultural impasse. Who knows, maybe we will need this sort of projects and people who with their prowess in the design sector are able to fully grasp the main features of contemporaneity and utilise them effectively in a possible future.
“I don’t know why, but in my life I’ve always taken on challenges. In fact, I don’t think I could live my life to the fullest without them. And now, here I am trying in my own small way to make this world better. And as Dostoevskij would put it ‘I’m utterly convinced’ that beauty will save it.”
I would like to offer my special thanks to Nicola Rapetti, designer, research and development director of TOG, who gave the interview to me – www.togallcreatorstogether.com
Video by Pasquale Russo
Translation by Chris Alborghetti