La sede milanese di C+N Gallery CANEPANERI prosegue l’esplorazione della scena emergente internazionale con la seconda tappa, dopo quella genovese della scorsa estate, della collettiva The Name of The Rose. Step 2 (sino al 29 ottobre). Il progetto espositivo, a cura di Charles Moore, mette insieme 5 artiste diverse le cui opere in mostra sono legate dallo stesso filo conduttore del colore rosa, che declinato nelle sue diverse tonalità racconta il valore e il significato del loro fare artistico.
Il vivace cromatismo dei dipinti appesi alle pareti sottende a una molteplicità di temi oggetto dell’indagine delle autrici, che scavano nel ricco simbolismo e nelle connotazioni culturali del colore che dà il titolo all’esposizione per indagare questioni di identità, genere e norme sociali, stimolando al contempo lo spettatore a una rivalutazione dei propri pregiudizi e delle proprie convinzioni aprioristiche.
Lo fa con toni lirici Harriet Riddell (Oxfordshire, UK, 1992), utilizzando con minuzia la tecnica del ricamo a mano libera per cristallizzare immagini che celebrano la biodiversità della flora e della fauna britannica. Il colore rosa diventa invece pretestuoso a mettere in evidenza la bellezza della black culture nel lavoro della nigeriana Chigozie Obi (Lagos, 1997). Una pittura prettamente figurativa la sua, che pone forte accento sul corpo e sulla necessità di scardinare gli stereotipi, legati ai ruoli di genere e alla sessualità, imposti dalla società. Lo stesso vibrante cromatismo riempie le tele dell’artista messicana Gonzalo Garcia (Puebla, 1985) dove il rosa shocking diventa strumento per narrare, in chiave visionaria, momenti del quotidiano e con esso il contesto famigliare, le tradizioni e i percorsi di identità personali. Si concentra in particolare sulle relazioni, e sulla loro complessità, l’indagine di MJ Torrecampo (Filippine, 1992), la cui cifra distintiva è la prospettiva rovesciata che caratterizza i suoi lavori. Chiude questa ricognizione Mie Olise Kjærgaard (Mors, Danimarca, 1974) con i suoi soggetti femminili che reclamano, in modi spesso fantasiosi, la loro voce.
La galleria, con sedi a Milano e Genova, fondata nel 2015 da Marco Canepa e Paolo Neri, successivamente affiancata nella gestione da Marco Neri, promuove l’arte contemporanea internazionale e italiana. Oltre a investire sulla promozione di nomi storici, come Alberto Garutti e Claudio Costa (per quest’ultimo ha prodotto una monografia curata da Danilo Eccher ed edita da Silvana Editoriale), è dedita al talent scouting mondiale, concentrandosi sulla scoperta e la valorizzazione di giovani emergenti, supportandone la ricerca e contribuendo allo sviluppo della loro pratica.
Con la nuova direzione di Tatiana Martyanova la galleria ha intrapreso un deciso indirizzo internazionale, avviando collaborazioni di alto livello. «C+N Gallery CANEPANERI vuole concentrarsi su progetti in cui la ricerca artistica fluisce tra i corpi e i materiali – sottolinea la direttrice. Abbiamo scelto di avvalerci della collaborazione di importanti contributors, curatori, critici e istituzioni in tutto il mondo. Riteniamo sia essenziale per una crescita significativa della galleria».
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Cover story: Una veduta della mostra The Name of the Rose. Step 2, C+N Gallery CANEPANERI, Milano ottobre 2024