A Torino, nella zona dell’Ex-MOI, fino al prossimo 15 novembre sarà possibile godere dell’esperienza immersiva nel mondo virtuale fatto di acqua, sabbia e misteriose strutture di pietra creato dall’artista francese Mélodie Mousset e curato da Treti Galaxie, l’art project fondato da Matteo Mottin, Ramona Ponzini e Sandro Mori, in collaborazione con Dear Onlus associazione che si occupa di umanizzazione in ambienti ospedalieri.
Una affascinante installazione che combina realtà virtuale e materiale e che invita lo spettatore dentro un mondo che è come un laboratorio nel quale lui stesso può partecipare alla costruzione di incredibili architetture composte da mani – il primo tool/attrezzo che l’uomo ha avuto a disposizione per creare e il primo strumento dell’artista – che si estendono all’infinito secondo gli infiniti intrecci della fantasia.
“Il team multidisciplinare di Dear Onlus ci ha invitato per la curatela artistica di questo progetto. Con loro abbiamo ideato una serie di workshop attraverso cui i ragazzi ospedalizzati nel reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino sono entrati in relazione con il lavoro di Mélodie Mousset, diventando suoi assistenti per quasi tre mesi e contribuendo a questa nuova versione dell’opera HanaHana” spiega Matteo Mottin, uno dei fondatori di Treti Galaxie.
“I ragazzi, di età compresa tra i 10 e i 18 anni, sono come delle spugne, molto ricettivi verso qualsiasi tipo di stimolo, ma confinati in un ambiente che di stimoli ne offre ben pochi. Con l’idea di abbattere le barriere fisiche tra esterno e interno dell’ospedale, si è pensato di mettere loro a disposizione un’esperienza formativa unica facendoli entrare in dialogo con la personalità ricca e poliedrica dell’artista.”
Nata ad Abu Dhabi nel 1981, Mélodie Mousset vive e lavora a Zurigo e da sempre pone al centro della propria indagine il corpo come veicolo di interazioni fisiche e virtuali interrogandosi sulle condizioni che portano alla formazione dell’identità. Come dalla pura materia si arriva alla costruzione della personalità? Quale il percorso che conduce dalle regole chimiche e meccaniche della vita all’ insieme di doti individuali e psichiche che distinguono una persona dall’altra? L’indagine si dipana dentro quest’opera che è concepita come fosse l’inconscio corporeo dell’artista rendendo elusivo, nel momento della fruizione, ciò che sta dentro e ciò che sta fuori dal corpo del fruitore.
“Fedeli alla nostra mission che è quella di far arrivare l’arte a più persone possibili, e non avendo una sede fissa, abbiamo deciso di installare il progetto in questo luogo che negli anni Trenta ospitava i Mercati Generali (MOI: mercati ortofrutticoli all’ingrosso ndr) e poco prima del 2006 è stato oggetto di ristrutturazione in vista dei Giochi Olimpici Invernali. Terminate le Olimpiadi è stato completamente abbandonato, tanto che la gran parte del complesso è stato saccheggiato per estrarne il rame. Abbiamo sistemato e fatto mettere in sicurezza i locali per la mostra. E’ proprio perché vogliamo che la ricerca di ogni artista raggiunga e ispiri il maggior numero di persone possibile che ci spostiamo sempre. Lo scorso anno per esempio eravamo nella fortezza sotterranea del Pastis di Torino che abbiamo aperto per la prima volta al pubblico dopo trecento anni. In quell’ occasione abbiamo accolto spettatori dai sei agli ottant’anni. A vedere HanaHana FullBloom vengono soprattutto spettatori tra gli otto e i dieci anni, una fascia d’età che è difficile vedere abitualmente in un museo, e che è ancora più difficile veder dedicare così tanto tempo ad una sola opera. Questo per noi è un risultato molto importante.”
Desidero ringraziare per la cortese intervista Matteo Mottin, Treti Galaxie web site – Facebook – Instagram
Mélodie Mousset – HanaHana – FullBloom – fino al 15 novembre presso Ex-Moi Arcades, Via Giordano Bruno 181 Torino
Crediti:
Foto di Alberto Nidola
Io indosso una creazione Elle Venturini e orecchini Aumorfia
Con me Mihaela Slav fondatrice di D-ECOnstruction Lab