VIAGGIO AD ARTVERONA CON OSART GALLERY

Al via il 14 ottobre scorso la dodicesima edizione della fiera di arte moderna e contemporanea ArtVerona | Art Project Fair, un evento che non ha solamente pretese di concept fieristico ed espositivo ma intende porsi come volano della promozione, diffusione e sviluppo dell’arte moderna e contemporanea. Molte infatti le proposte: accanto alla Sezione Moderna e Contemporanea anche una Raw Zone che ospita 12 progetti monografici, oltre a 16 spazi indipendenti selezionati da Cristiano Seganfreddo che indagano il tema della condivisione (sharing economy/sharing art) e una nuova sezione, intitolata Tangram, incentrata sul dialogo tra tutte le realtà coinvolte in una progettualità relazionale piuttosto sconosciuta agli spazi fieristici consueti. .

Tra le 120 gallerie partecipanti, anche la OSART GALLERY di Milano che quest’anno propone una selezione di opere che sono espressione dell’interesse che la Galleria da sempre nutre nei confronti dell’arte concettuale degli anni ’60 e ’70, coerentemente con il lavoro di riscoperta e valorizzazione di quegli artisti che hanno lasciato traccia importante nel panorama dell’arte per la loro capacità innovativa, tanto nella proposizione delle tematiche quanto nell’utilizzo dei linguaggi espressivi. Tra gli artisti in esposizione, con alcuni dei quali la Galleria svolge un lavoro continuativo, Ketty La Rocca, Magdalo Mussio, Claudio Olivieri, Aldo Tagliaferro e Vincenzo Agnetti con la sua straordinaria abilità di equiparare l’arte al linguaggio e le proposizioni artistiche alle proposizioni analitiche. Spicca tra gli altri qui esposti il lavoro di Piero Fogliati con la sua indagine percettiva che riguarda luce, suono, colore e movimento e gli eventi a essi correlati. La tecnologia al servizio dell’estetica dà luogo a opere quali il Fleximofono, una scultura fatta di molle di acciaio fissate a una piastra metallica che una volta sollecitate emettono suoni variabili a seconda delle dimensioni. Suoni come generati dal vento che, soffiando e producendo lo strofinamento delle molle, riescono a trasformare la percezione dello spazio architettonico esistente con un effetto realistico e totalmente straniante al tempo stesso.

Per l’occasione la Galleria ha prestato alla mostra Xmq of pit, ready for the mosh!, curata da Valentina Lacinio, una bellissima serie fotografica di Duane Michals dal titolo Things are Queer, opera che evidenzia la capacità dell’artista di estrarre dalle sequenze suggestioni narrative sempre sospese tra mistero, inquietudine e inganni percettivi. La mostra si configura quale terza tappa del format Artes una idea che, nata da Lorenza Boisi e sviluppata da Andrea Bruciati, intende esplorare di anno in anno le diverse discipline artistiche. Per questa edizione oggetto di indagine è il medium fotografico con la finalità, come bene esprime il titolo della mostra, di travalicare la pellicola nella sua forma e nei suoi ordini gerarchici tradizionali. Un confronto generazionale tra i 62 artisti prescelti che vede sfilare accanto ai Maestri anche i giovani artisti che mettono in scena una danza del mosh, termine mutuato dal linguaggi hardcore, a significare un incontro – scontro volto a sollecitare una riflessione sullo status della fotografia contemporanea.

ArtVerona | Art Project Fair, nel supportare il sistema dell’arte italiano, si conferma meta privilegiata di espositori e collezionisti sia per la qualità delle proposte che per l’impegno nella ricerca e nella sperimentazione e, non da ultimo, per la marcata attitudine al talent scouting unitamente all’attività di sostegno dei giovani artisti emergenti.

Desidero ringraziare per la gentile collaborazione Osart Gallery via Lamarmora 24, 20122 Milano e ad ArtVerona fino al 17 ottobre 2016 Pad. 11 Stand E3 – www.osartgallery.comFacebook

In copertina: Vincenzo Agnetti, L'idea ferma diventa oggetto fine a se stesso, bachelite incisa a mano con colore bianco nitro, cm. 80 x 80 - Courtesy of Osart Gallery

Piero Fogliati, Reale virtuale, 1994, proiettore con ampolla, cm. 38,7 x 17,3 x 17,3 - Courtesy of Osart Gallery

Duane Michals, Things are queer, 1971, sequenza di nove fotografie stampa ai sali d'argento, cm. 10 x 14 ciascuna - 
Courtesy of Osart Gallery

Piero Fogliati, Fleximofono, 2000, complesso meccanico a molle in acciaio armonico; molle in acciaio, piastra in ferro, cm. 235 x 21 x 21 - Courtesy of Osart Gallery

Vincenzo Agnetti, Ritratto di Uomo, 1971, feltro, cm. 80 x 120 - 
Courtesy of Osart Gallery

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